ANCONA – Si infilavano a casa degli anziani con la scusa di controllare la raccolta dei rifiuti differenziati poi fuggivano derubandoli di oro e denaro.
Scacco alla banda rom responsabile di 20 colpi in 4 mesi, molti dei quali avvenuti nella provincia dorica. Il gruppetto ha messo via una somma di 200mila euro tra refurtiva e contanti. Quesa notte i carabinieri della stazione di Numana, guidati dal maresciallo Alfredo Russo, sotto la Compagnia di Osimo, hanno arrestato tre donne di 51, 28 e 40 anni e un uomo di 39 anni, tutti di etnia rom, residenti a Teramo, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati.
Da maggio ad agosto 2018 avrebbero preso di mira per lo più anziani per entrare in casa loro e derubarli dei propri averi con la scusa di controllare il corretto conferimento dei rifiuti. «Il modus operandi era sempre lo stesso – spiega il maggiore Luigi Ciccarelli, comandante dei carabinieri della Compagnia di Osimo – la donna più giovane si guadagnava la fiducia della vittima suonando al campanello di casa spacciandosi per dipendente del Comune o per una addetta dell’azienda pubblica di zona incaricata di ritirare i rifiuti e qualche volta anche per un carabiniere. Gli altri della banda si introducevano in casa successivamente passando da finestre o porte, aiutate dalla complice e mentre uno dei tre faceva da palo, solitamente l’uomo, si procedeva a rubare oro e soldi».
Il gruppetto approfittava della buona fede degli anziani che lasciavano entrare la finta addetta per scoprire solo successivamente gli ammanchi. A far partire l’indagine è stata la denuncia di un 77enne, a Numana, vittima della banda il 20 giugno scorso. All’anziano furono portati via 20mila euro tra denaro, orologi preziosi ed oro. I militari hanno iniziato l’attività investigativa risalendo, grazie a riconoscimenti fotografici delle varie vittime che via via cadevano nelle grinfie della banda, a tutti i componenti.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, ha permesso di attribuire al gruppo 20 colpi. Sette sono stati commessi ad Ancona, a partire dal 2 maggio. Uno a Numana, uno a Jesi, uno tentato ad Osimo. Fuori provincia la banda è accusata di furti avvenuti uno ad Ascoli, il 18 giugno, uno a Porto Recanati, il 17 luglio è uno a Porto San Giorgio, l’11 di agosto. Altri colpi sempre attribuiti a loro sono avvenuti ad Ortona, Cervia, Francavilla al Mare, Giulianova, Campobasso, Ferentini e un secondo sempre a Cervia.
«Molti anziani si vergognavano anche di denunciare – sottolinea il comandante Russo – tanto sono rimasti colpiti dal raggiro. Alcuni, per quanto subito, sono caduti in uno stato depressivo ed è stato difficile farsi riferire i particolari degli episodi». La banda veniva in zona solo per fare i furti, poi ritornava a Teramo pensando così di non essere scoperta. Ma l’intuito dei carabinieri è stato più forte della loro astuzia.
Due delle donne arrestate sono madre e figlia. La madre è stata riconosciuta dalle vittime anche per un particolare, la vitiligine ad un braccio particolarmente evidente. Le manette sono scattate per tutti i componenti della banda in esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Carlo Cimini su richiesta del pm Paci. I rom si trovano rinchiusi nel carcere di Teramo. L’operazione è stata denominata “Senum defensio”, difesa degli anziani.