ANCONA – Lo squillo del tablet dotato dell’apposita App fa scoprire un covo di merce rubata, in un appartamento di via Torresi. Capi di abbigliamento firmati per un valore di 20mila euro, tv al plasma, cellulari e perfino lo zainetto di scuola di una bimba di sei anni con il suo tablet, rubati da casa l’8 marzo. Quattro tunisini dovranno ora rispondere di ricettazione: uno è in stato di fermo, ha 46 anni ed è già in carcere a Montacuto mentre gli altri tre sono stati denunciati in concorso (un 39enne, un 31enne e 37enne). È l’operazione portata a termine sabato sera, 10 marzo, dalla polizia con la squadra delle volanti dirette da Cinzia Nicolini.
Gli agenti erano sulle tracce di una abitazione individuata dall’applicazione di un iPad rubato il 6 marzo da un furgone, a Chiaravalle. Il proprietario aveva fatto prima una denuncia sul posto poi, tramite la geolocalizzazione della App, aveva visto che l’apparecchio (spento e poi riacceso) era arrivato fino ad Ancona. Qui sono entrati in azione i poliziotti della questura dorica che sabato sera si sono introdotti nella palazzina cercando l’appartamento giusto. Il tablet era stato spento e poi riacceso. Così è partita la telefonata e proprio il trillo, unito ai rumori dei quattro tunisini sorpresi a festeggiare attorno ad un tavolo, ha permesso agli agenti di fare irruzione in casa dove hanno trovato numerosa merce oggetto di furto. «Abbiamo già rintracciato due famiglie – dice Cinzia Nicolini – che hanno subito furti in casa legati al ritrovamento della merce in via Torresi. Stiamo cercando di individuare gli altri derubati».
Oltre all’iPad rubato a Chiaravalle, del valore di 1.200 euro, c’erano televisioni a schermo piatto, una playstation, un forno a microonde, cellulari e numerosi capi di abbigliamento firmati (Benetton, Philo) con i cartellini ancora attaccati.
Solo il valore dei vestiti si aggira attorno ai 20mila euro. Tutta merce provento di furti.
Lo zainetto della bambina, con il tablet suo e uno dei genitori (oltre a due cellulari) sono stati rubati in via Persiani, la sera dell’8 marzo, nell’abitazione della famiglia di origine romena. Una tv è stata rubata da un appartamento in via Flaminia, nei giorni precedenti.
Risale invece ad un mese fa il furto dei capi di abbigliamento firmati, presi all’interno di un furgone, in centro. La polizia sta cercando di rintracciare il proprietario che dovrebbe essere un rappresentante di abbigliamento. Nella lista della merce trovata in via Torresi ci sono anche borse, accessori, camicie. Anche questa tutta merce rubata e di cui la polizia sta cercando di risalire ai proprietari.
Per il tunisino di 45 anni è scattato il fermo perché clandestino. Uno dei tre denunciati per ricettazione è stato denunciato anche per favoreggiamento reale perché ha messo a disposizione l’appartamento preso in affitto per nascondere la merce oggetto di furto. «Non ci troviamo più davanti al vecchio fenomeno della ricettazione – ha commentato il questore Oreste Capocasa – le cose stanno cambiando. Qui i soggetti era tunisini ed erano diventati un punto di riferimento per rivendere merce rubata. Le indagini e la prevenzione hanno fatto un passo in avanti». La polizia, dietro il consenso dei genitori, riconsegnerà lo zainetto e il tablet alla bambina che ci teneva tanto a ritrovarlo, direttamente a scuola, nelle prossime ore.