ANCONA – Muniti di trapano elettrico derubavano i parcometri della sosta a pagamento. Diversi quelli presi di mira nel capoluogo dorico, ai danni della società M&P, e a Sirolo. Proprio dopo i furti avvenuti nella cittadina balneare, i carabinieri di Osimo avevano iniziato ad indagare. Ma la banda, tutti romeni, agiva anche fuori dalle Marche, toccando l’Abruzzo, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto. Venticinque colpi quelli riconosciuti al gruppetto che oggi ha patteggiato davanti al gup Paola Moscaroli. Uno è tornato libero. I fatti contestati sono stati commessi in cinque mesi, tra il 24 maggio 2017 e lo scorso 30 ottobre quando è avvenuto l’arresto. Quasi 50mila euro il bottino fruttato. La gang era formata da quattro uomini ma solo tre erano finiti in manette. Ad arrestarli, dopo una fitta indagine, erano stati i militari del Norm. Il quarto componente, Mihai Rujac, 36 anni, è tuttora latitante (per lui il processo è proseguito a parte). Victor Negoita, 34 anni, ritenuto il capobanda e il suo braccio destro Andrea Claudiu Oprea, 24 anni, hanno patteggiato a tre anni e dieci mesi (finiranno ai domiciliari con il braccialetto elettronico). Petru Narcis Oprea, 25 anni, che avrebbe avuto un ruolo più marginale e ha risarcito i Comuni dove è stato ritenuto responsabile dei furti, ha patteggiato ad un anno e undici mesi, pena sospesa (era attualmente ai domiciliari ma tornerà libero). Tutti e tre erano difesi dagli avvocati Diego De Giacomo e Alessandro Sintucci. L’accusa era di associazione a delinquere finalizzata al furto sui parcometri. Il Comune di Sirolo si era costituito parte civile chiedendo un risarcimento danni di 25mila euro che è caduto con il patteggiamento.
Ai romeni i primi furti contestati riguardavano i parcometri di Ancona. Il 24 maggio dello scorso anno, di notte, ne avevano ripuliti ben 5, tra in via Redipuglia, via Veneto, via Curtatone e via Montebello, per un totale di 3.562 euro. In due date diverse invece si erano presentati a Sirolo. Prima il 29 giugno, 5 dispositivi depredati nei parcheggi di via Giovanni bosco e via Moricone, per un totale di 3.476 euro. Poi il 17 luglio, a 5 parchimetri in via Giovanni Bosco, via Moricone e piazza Gigli per un totale di 3.625 euro. Per risalire alla banda i carabinieri avevano prima individuato l’auto a bordo della quale si spostavano e poi avevano seguito i loro spostamenti istallando sul veicolo un rilevatore gps. Questo ha permesso ai militari di raccogliere indizi e prove per far scattare l’arresto.