ANCONA – Fumo e fiamme al centro di anziani “La Casa della Vita”, a Posatora, vicino al centro Papa Giovanni, in via Madre Teresa di Calcutta. Poco prima delle 9, dalla struttura, che ospita anziani, è arrivata una richiesta ai vigili del fuoco per un incendio nei locali. Danni per circa 50mila euro.
«Erano le 8.35 – racconta un operatore del centro Papa Giovanni – avevo appena timbrato il cartellino ed ero sul piazzale a fumare una sigaretta quando ho visto la fiammata sulla palazzina davanti. È stata preceduta da alcuni scoppi. Le fiamme arrivavano alla finestra. Ho chiamato subito i pompieri». Il fuoco era al secondo piano, una parte non utilizzata, che ha dei mini alloggi, e destinata ad un progetto di accoglienza temporanea a breve termine per anziani. Unica ospite una 81enne che è uscita appena ha visto il fumo entrare nella sua stanza. Alloggia lí temporaneamente.
Al terzo piano erano arrivati già alcuni anziani del centro diurno gestito dalla cooperativa “Amore e vita”. Una operatrice addetta all’accoglienza ha visto il fumo anche lei e ha iniziato a far evacuare gli anziani che hanno respirato il fumo denso ed acre. In 5 sono finiti al pronto soccorso: quattro donne e un uomo. Stanno bene ma saranno visitati dai medici per scrupolo. Sul posto per i soccorsi sono arrivati la Croce Gialla e l’automedica. Un po’ alla volta sono arrivati anche i familiari degli anziani. Il vicino centro Papa Giovanni ha fatto da prima accoglienza agli ospiti evacuati. Poco dopo le 9 è arrivato don Giancarlo Sbarbati, responsabile della fondazione Il Samaritano proprietaria dell’immobile e delle cooperative che utilizzano le strutture.
«I danni sono ingenti – dice don Giancarlo – l’incendio è stato troppo violento non mi convince. Non c’era nemmeno la tv attaccata, era stata tolta. Avevamo tanti progetti». La struttura, su cui pesa un mutuo, era assicurata. Al momento si stimano danni per circa 50mila euro.
I pompieri, dopo i primi accertamenti, hanno escluso un corto circuito elettrico. L’ipotesi è di un incendio accidentale, anche se non è escluso il dolo. Nella struttura sono arrivati i carabinieri del Radiomobile. Si cercano tracce di un combustibile per capire se l’incendio possa essere stato indotto da qualcuno.
«La porta era aperta – dice don Giancarlo – chiunque poteva entrare. Attendiamo gli esiti». L’immobile è stato costruito nel 2011, in occasione dell’anno eucaristico che ha portato ad Ancona papa Benedetto. La palazzina infatti porta il nome di Casa della vita Benedetto XVI.
Il secondo piano verrà chiuso per il ripristino dei locali. Il terzo piano domani riprenderà l’attività regolarmente. (Servizio aggiornato alle 11.40)