ANCONA – Interviene in soccorso del fratello minore, fermato dalla polizia nell’ambito di un controllo antidroga, ma gli agenti scoprono che è clandestino. È successo nella tarda serata di ieri (16 giugno). Le squadre Volanti hanno proceduto ad un controllo nella zona di via Paolucci segnalata da diversi residenti come un luogo di ritrovo per lo spaccio di stupefacenti. Infatti sotto il ponte dell’asse attrezzato Nord-sud, i poliziotti hanno sorpreso tre persone, straniere, intente a parlare fra loro ma che alla vista degli agenti scappavano via disperdendosi in direzioni diverse. Uno dei tre è stato raggiunto e per non essere fermato e sottoposto a controlli, ha opposto resistenza, divincolandosi e cercando di colpire con pugni gli agenti per guadagnarsi la fuga. Il ragazzo è stato identificato in un cittadino tunisino di 29 anni: sottoposto a perquisizione personale non è stato trovato in possesso di sostanze illecite.
Nel mentre, sul posto è arrivato un altro uomo, esagitato, in evidente stato di alterazione dovuta all’abuso di bevande alcoliche, in quanto presentava i tipici sintomi – odore alcolico del respiro, occhi lucidi, logorrea
– che urlando, minacciava gli agenti di lasciare andare suo fratello. Il ragazzo, anche lui di origine tunisina di 27 anni, si era presentato sul posto perché avvisato da alcuni conoscenti.
Poiché entrambi i fratelli risultavano sprovvisti dei previsti documenti identificativi, sono stati accompagnati presso gli uffici della questura per gli accertamenti del caso.
Mentre il più giovane era risultato censito quale richiedente la protezione internazionale, l’altro era completamente sconosciuto, presente sul territorio nazionale in stato di clandestinità. Pertanto, in esito agli accertamenti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, il ventinovenne per resistenza a Pubblico Ufficiale e per la violazione della normativa sull’ingresso e soggiorno nel territorio nazionale, mentre il fratello per la violazione della normativa relativa al soggiorno.
Sono in corso le valutazioni sull’eventuale adozione nei loro confronti di provvedimenti amministrativi.