ANCONA – Conosciuto nel mondo delle discoteche, dove aveva lavorato come buttafuori, fino a pochi mesi fa. Adesso continuava a fare l’attività di imbianchino e lavorava per l’ospedale di Torrette e per l’università di Perugia. È Stefano Stronati, 48 anni, l’uomo morto ieri sera alla stazione di Palombina, travolto da un treno (leggi l’articolo).
Era separato, padre di tre figli, due femmine e un maschio di appena un anno. Conosciuto per i suoi trascorsi nei locali notturni, aveva lavorato al Mamamia, al Playa Solero (al bar e in cucina). Ieri, 28 gennaio, aveva lasciato la fidanzata in auto, una Fiat Punto parcheggiata da giorni nel piazzale, a pochi metri dalla tragedia, perché incidentata. «Vado a prendere delle cose nel capanno in spiaggia», le avrebbe detto prima di morire travolto dal regionale Roma-Ancona, pochi minuti prima delle 20. Stronati ha quindi raggiunto il sottopasso per arrivare al mare, quello della stazione di Palombina. In spiaggia aveva un capanno che usava come deposito per le attrezzature da imbianchino.
Prima però, attorno alle 19, un amico lo ha chiamato al cellulare. «Dovevamo metterci d’accordo per il lavoro di lunedì (oggi, ndr) – racconta Najib Zafari – io lo dovevo accompagnare a Perugia, all’università, dove stava facendo dei lavori di imbiancatura. Mentre era al telefono con me mi è sembrato normale peró mi ha chiuso quasi subito la telefonata perché aveva incontrato una persona allora mi ha detto “La saluto e ti richiamo”. Non sentendolo l’ho richiamato io».
La tragedia si era già consumata. È stata la polizia a rispondere al cellulare, trovato sui gradini del sottopasso, non molto lontano dal marciapiede del binario 2, dove il 48 si era seduto sul bordo. L’amico ha raggiunto subito Palombina coprendosi il volto quando la polizia gli ha spiegato che il corpo senza vita sotto un telo bianco, a circa 50 metri dall’insegna della stazione, poteva essere proprio Stronati. A lui è stato chiesto ogni dettaglio per capire se c’erano stati dei segnali che lasciassero intuire un gesto estremo. «Non aveva motivo», ha detto Zafari, spiegando che si dovevano sentire per mettersi d’accordo per la partenza di Perugia. Stronati, stando alle prime notizie, aveva la patente sospesa e l’amico guidava per accompagnarlo al lavoro. Ieri aveva pranzato dalla sorella a Jesi, dove viveva ultimamente dopo l’ultima residenza ufficiale a Falconara.
Solo dopo l’arrivo dell’amico a Palombina, polizia e carabinieri si sono fiondati verso una Fiat Punto bianca, parcheggiata vicino al mezzo dei vigili del fuoco. Inizialmente era stata controllata perché a bordo c’era una donna che dormiva ma non era stata associata alla vittima sui binari. Nel secondo controllo è emerso che era la fidanzata del 48enne e che i due fino a poco prima della tragedia erano insieme. La donna però non era lucida e quando le forze dell’ordine hanno provato a spiegargli l’accaduto è scoppiata a piangere. Lei non avrebbe visto nulla, è rimasta sempre in auto perché sentiva freddo. In serata e questa mattina è stata sentita negli uffici della Polfer, insieme ai familiari della vittima poi giunti sul posto. Al vaglio della polizia le telecamere, che riprendono i binari in quel tratto, per vedere se possono chiarire la dinamica di quello che sembra essere stato un incidente. La salma è a disposizione della Magistratura che potrebbe chiedere i riscontri degli esami tossicologici da effettuare sul corpo della vittima per veder se aveva assunto qualcosa che possa avere alterato la sua lucidità al passaggio del treno e possa averlo indotto in uno stato di non coscienza. Il convoglio lo ha agganciato al passaggio, trascinandolo. Il macchinista ha visto l’uomo seduto con la testa sulle ginocchia, a bordo del marciapiede del binario. Ha suonato due volte la sirena acustica ma il 48enne non si è spostato. Impossibile frenare. Il treno usciva da curva cieca ad una velocità di circa 140 chilometri all’ora. Stando alla procura è stato azionato il meccanismo di sicurezza e al momento non si ravvisano responsabilità per il macchinista. Sul corpo di Stronati verrà effettuato il riconoscimento e non è stata chiesta l’autopsia.
Per gli esiti dei filmati delle telecamere occorrerà attendere qualche giorno.