Ancona-Osimo

Omicidio della pittrice, sparito scotch appena acquistato da casa dei Santoleri

Il figlio e l'ex marito di Renata Rapposelli, la 63enne residente da anni ad Ancona e trovata morta a Tolentino il 10 novembre, avevano fatto acquisti pochi giorni prima che la donna li raggiungesse a Giulianova il 9 ottobre. Nella lista anche altro materiale tenuto top secret dalla Procura. Arrivato l'esito sulla carta trovata addosso a Reny e del passaruota

Renata Rapposelli
Renata Rapposelli

ANCONA – Uno scotch che non si trova, acquistato da Simone e Giuseppe Santoleri pochi giorni prima che Ranata Rapposelli arrivasse a casa loro, il 9 ottobre, a Giulianova. Manca da casa degli unici indagati per l’omicidio della pittrice residente da anni nel capoluogo dorico, trovata morta il 10 novembre a Tolentino, vicino al fosso del fiume Chienti. La Procura ha fatto analizzare del nastro adesivo simile, trovato dai Ris nell’abitazione di padre e figlio, e gli esiti dicono che non è lo stesso scotch. Che fine ha fatto quello acquistato?

Il pm Laurino e il maggiore Di Pirro lasciano la casa si Renata Rapposelli
Il pm Laurino e il maggiore Di Pirro dopo un sopralluogo nella casa si Renata Rapposelli, ad Ancona

Intanto sono arrivati i primi esiti sugli esami della carta, trovata addosso al cadavere di Reny, e del pezzo di passaruota trovato nel campo a Tolentino, dove era il cadavere della pittrice.

LO SCOTCH
E’ stato acquistato all’Iper Colonnella, nel teramano, insieme ad altro materiale tenuto top secret dalla Procura. Nell’abitazione però non è stato trovato dai carabinieri del Ris che hanno rinvenuto invece un altro tipo di nastro adesivo. Quest’ultimo è stato fatto analizzare dai laboratori.

CARTA E PASSARUOTA
Per il primo si tratta si un panno-carta, di quelli usati in cucina, per pulire, usa e getta. L’accertamento ha stabilito, stando a quanto trapela dall’indagine, che quel materiale non è compatibile con nessun altro trovato in casa dei Santoleri e quindi non è riconducibile a Simone e Giuseppe.
Nemmeno il pezzo di plastica del passaruota è attribuibile ai Santoleri, in particolare alla loro auto, la Fiat Seicento bianca, oggetto di numerosi rilievi da parte dei carabinieri del Ris.

IL PUNTO DELLE INDAGINI
In mano agli inquirenti, a quasi 5 mesi dalla morte della donna, rimangono gli esiti tossicologici (dagli accertamenti dell’autopsia sul corpo della defunta) che ancora non sono arrivati alla Procura, quelli sulla biancheria di casa dei Santoleri (coperte e cuscini) e quelli informatici (ancora non è stato possibile accedere al secondo account Google per risalire agli spostamenti della pittrice tramite la geolocalizzazione del cellulare).

Gli esiti tossicologici servono per capire come è morta la donna, soprattutto se è stata avvelenata. La salma non è stata ancora liberata ed è a disposizione della Magistratura. Da quanto approfondito fino ad ora è stata esclusa la morte per accoltellamento o per arma da fuoco. Esclusa anche la morte per una perdita copiosa di sangue. Padre e figlio sono gli unici indagati, a piede libero, con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.

I Ris nell'abitazione di Giulianova
I Ris in azione nell’abitazione di Giulianova