ANCONA – Immagini di telecamere avrebbero ripreso una Fiat Seicento come quella dei Santoleri lungo la statale 16, in un tragitto che va da Teramo ad Ascoli. Ieri sera l’indiscrezione resa nota dalla trasmissione Quarto Grado. Le immagini sarebbero del 9 ottobre, giorno della scomparsa della pittrice Renata Rapposelli trovata poi morta il 10 novembre in un fosso a Tolentino. I fotogrammi della vettura risalgono ad un arco temporale che va dalle 17 alle 19, in un orario diverso rispetto a quello che Simone e il padre Giuseppe hanno indicato come spostamento da Giulianova per portare la pittrice a Loreto. Dalle immagini a bordo ci sarebbero più persone. Per l’avvocato Gianluca Carradori questo non significa nulla: «La strada per arrivare a Tolentino è un’altra». Intanto il papà di Simone, Giuseppe, ieri è tornato a casa a Giulianova dopo il lungo ricovero in una casa di cura ascolana.
FILMATI
La targa del mezzo non sarebbe visibile. Durante il percorso la Fiat avrebbe preso anche delle stradine secondarie con un andamento a zig-zag. Per gli inquirenti non sarebbero elementi rilevanti. Inizialmente i carabinieri avevano lasciato intuire che non c’erano filmati utili perché molti video di telecamere presenti sulla statale e lungo il percorso verso Loreto erano stati già cancellati essendo passata più di una settimana da quando si è iniziato a fare accertamenti. Al momento si attengono i risultati degli esami tecnici e scientifici: quello ai pc, ai telefonini, all’account Google e alle app di messaggistica oltre agli esiti tossicologici sul cadavere per raccogliere prove certe sul caso. Unici indagati per concorso in omicidio restano il figlio e l’ex marito della pittrice, Simone e Giuseppe. Sempre ai microfoni di Quarto Grado, Simone ieri sera ha detto che il padre non ricorda più nulla dal 9 ottobre, come se avesse perso la memoria.
(Servizio aggiornato alle 14.30)