ANCONA – Un anno d’inferno, con botte e atti persecutori subiti dal fidanzato che l’avevano portata anche a gettarsi dall’auto in corsa e fuggire in piena notte scavalcando la cancellata di una villa per chiedere aiuto. Condannato a due anni, in appello, l’ex fidanzato, un anconetano che oggi ha 24 anni. La sentenza, per i reati di stalking, sequestro di persona e lesioni, è arrivata ieri, giovedì 8 febbario, confermando la pena inflitta già in primo grado, nel 2016, al giovane difeso dall’avvocato Marina Magistrelli.
La ragazza, rappresentata dall’avvocato Marcello Marcellini, oggi 27enne, aveva dovuto lasciare la città dopo i traumi subiti ed è stata in cura da uno psicologo.
Tra il 2012 e il 2013, stando all’accusa, aveva subito percosse fisiche, persecuzioni e atteggiamenti violenti da parte del 24enne.
Il più cruento, a fine 2012, quando i due si trovavano in auto fuori Ancona, di notte. Lei voleva scendere dalla vettura ma lui glielo avrebbe impedito. Così la ragazza si gettò dall’auto in corsa per fuggire dal fidanzato. Raggiunse il cancello di una villa, lo scavalcò per chiedere chiedere aiuto riportando anche delle gravi ferite. Tra gli episodi denunciati, anche quello quando venne ferita con un cacciavite alla coscia che le procurò una cicatrice e quello all’interno di un garage dove fu picchiata selvaggiamente. Lui ha sempre negato le accuse.