ANCONA – Si innamora di una 13enne, figlia di amici di famiglia. Lei lo ricambia ma lui ha quasi dieci anni di più. Un amore impossibile, che comunque sboccia e dura un anno, fino a quando il papà di lei non trova foto osé che la figlia inviava al giovane 22enne. Scatti proibiti, di parti intime, che portano il genitore dritto dritto alla polizia postale. Il ragazzo, un magazziniere anconetano, ora rischia un processo per violenza sessuale e riproduzione di materiale pedopornografico. Ma lei lo difende: «Le ho fatte per amore». Questo è quanto avrebbe detto la 13enne nel corso dell’incidente probatorio chiesto dal pm, davanti al gip Antonella Marrone, avvenuto nei giorni scorsi, in tribunale. La vicenda è ferma alle indagini preliminari.
La love story tra i due nasce a settembre dello scorso anno e va avanti fino a gennaio 2018, quando scatta la denuncia alla polizia postale. Il padre della minorenne, preso il telefonino della figlia, aveva trovato quasi 200 fotografie, che riprendevano i genitali e altri parte del corpo nude, della 13enne. Scatti inviati al 22enne. Inizialmente il genitore aveva provato a far interrompere la relazione, conosciuta solo dalla mamma della minore, ma poi si è rivolto alla polizia postale che ha avviato una indagine.
Quegli scatti, nel cellulare della minore, erano stati inviati tramite Whatsapp. A chiederli sarebbe stato proprio il giovane, infatuato da quella ragazzina che dimostrava più di 13 anni. Lei sarebbe stata d’accordo. Il 22enne, difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi, è accusato di violenza sessuale, vista la minore età della ragazza con cui ha allacciato la storia d’amore e riproduzione di materiale pedopornografico. Tra i due non si sarebbe consumato un rapporto sessuale completo ma si frequentavano spesso ed uscivano insieme. La 13enne si sarebbe confidata della storia sentimentale intrapresa con l’amico di famiglia parlandone alla mamma che l’accompagnava in centro quando usciva con il 22enne. La minore sarebbe andata anche a casa del ragazzo. Il giovane era entrato in contatto con lei perché i familiari erano soliti frequentare la casa della 13enne visto che i rispettivi padri condividevano passioni sportive in comune. In una occasione si sono scambiati i numeri di cellulare ed è iniziata la storia.
Sul 22enne è in corso una consulenza di parte relativa a dimostrare la sua immaturità nella vicenda, quella che lo avrebbe spinto nella relazione con la minore. Interrogato dal gip, il 22enne avrebbe confermato quando dichiarato anche dalla 13enne nell’incidente probatorio e cioè l’innamoramento da parte di entrambi e la voglia di amarsi.