Sono oltre 1.500 kg le vongole sequestrate dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona in cooperazione con il personale della Capitaneria di Porto, in due distinti interventi, nelle aree portuali di Ancona e Senigallia.
In particolare, nel corso del primo controllo, nella zona del Mandracchio del porto di Ancona, presso i punti di sbarco delle vongole, i finanzieri hanno individuato tre soggetti operanti nel settore della pesca, in possesso di circa 760 kg di vongole, già confezionate in sacchetti di plastica e pronte per essere commercializzate, ma sprovviste della necessaria documentazione igienico – sanitarie e attestante la provenienza.
Ai tre soggetti sono state comminate sanzioni amministrative per mancanza di informazioni obbligatorie, per un importo pari a 4.500 euro ed il sequestro amministrativo del prodotto pescato.
Nel prosieguo dell’attività, sempre nella stessa zona, sono stati rinvenuti ulteriori sacchetti di vongole, corrispondenti a circa 80 kg, senza la prescritta obbligatoria documentazione relativa alla rintracciabilità e tracciabilità, che sono stati posti sotto sequestro amministrativo.
Il secondo intervento, eseguito nel porto di Senigallia, nei punti di sbarco delle vongole della locale marineria professionale, dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale e dal personale della Capitaneria di Porto di Ancona, ha consento di accertare che, da alcune barche da pesca, appena rientrate in porto, erano state sbarcate, complessivamente 740 kg di vongole, prive di documentazione attestante la provenienza, necessaria per l’immissione in commercio.
Anche in questo caso, si è proceduto al sequestro del prodotto ittico e alla contestazione, in capo alle Società armatrici, di sanzioni amministrative per un ammontare complessivo pari a 12.000 euro.
Tutto il prodotto ittico sequestrato privo delle obbligatorie indicazioni relative all’etichettatura, tracciabilità e rintracciabilità, nonché delle informazioni previste dalla normativa vigente in materia di tutela del commercio al dettaglio veniva rigettato in mare, in quanto ancora in stato vitale.
Questi servizi, condotti in sinergia tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera, sono di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’integrità dell’ambiente marino e per la tutela della salute dei consumatori che, come in questo caso, potrebbe essere messa a rischio dal consumo di prodotti pescati in zone vietate, senza i previsti controlli sanitari e i documenti relativi alla loro tracciabilità.