ANCONA – Era stata arrestata 46 volte, e aveva numerosi alias la più grande delle due rom croate, quella di 35 anni, finite in manette sabato scorso (3 febbraio), in corso Amendola (leggi l’articolo). Ogni volta usava nomi differenti per via dei numerosi alias di cui si sarebbe servita.
Questa mattina, in tribunale, per lei è la connazionale 19enne, entrambe in stato interessante (8 mesi una e 5 l’altra) l’arresto è stato convalidato ed è stato disposto l’allontanamento dal territorio anconetano. Tornate in libertà l’avvocato, Antonio Gugliotta, ha chiesto i termini a difesa. L’udienza è stata fissata per il 22 febbraio.
Davanti al giudice Sonia Piermartini, le due donne hanno ammesso il tentato furto chiedendo scusa e dichiarandosi pronte a pagare i danni della porta di casa del proprietario che era nell’appartamento quando hanno agito. Le due rom avevano tentato la fuga ma i carabinieri del Norm, arrivati nella palazzina, le avevano bloccate e arrestate per tentato furto, danneggiamenti, resistenza e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Su entrambe pesava un foglio di via dal Maceratese perché sorprese a rubare nelle abitazioni interessate dal sisma.
La 35enne ha già avuto otto gravidanze.