ANCONA – I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, guidati da Carlo Pinto, hanno condotto in carcere come disposto dall’ordine di carcerazione emesso lo stesso giorno dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona – Ufficio Esecuzioni Penali un italiano di 55 anni.
L’uomo era stato già arrestato in flagranza da personale della Squadra Mobile di Ancona il 21 maggio 2020 quando, a seguito dell’esecuzione di una perquisizione delegata per il reato di violenza sessuale aggravata, lo stesso veniva trovato in possesso di ingente materiale pedopornografico, oltre a materiale comprovante il reato per cui si procedeva. In tale circostanza veniva anche rinvenuto copioso materiale foto e video riproducente torture fetish e non fetish, nei confronti di animali anche di grossa taglia.
Stando alla condanna inflitta, l’uomo deve espiare 6 anni e 4 giorni di reclusione con pagamento di 3.894,00 euro di multa. Nei confronti dello stesso sono state disposte anche delle pene accessorie, tra le quali interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o struttura pubbliche o private frequentate abitualmente da minori; interdizione perpetua dai PP.UU.; interdizione legale durante la pena; interdizione perpetua da qualunque incarico attinente a tutela, curatela o ad amministrazione di sostegno.
Disposte anche delle misure di sicurezza tra le quali il divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori, divieto di svolgere lavori che prevedano contatto abituale con minori, obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti.
A carico del condannato sono state emesse nel maggio 2021 una sentenza di patteggiamento per il reato di detenzione di materiale pedopornografico, nel febbraio 2017 una sentenza di patteggiamento per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate e nel luglio 2022 una sentenza di condanna per violenza sessuale aggravata e detenzione di ingente materiale pedopornografico con l’aggravante della recidiva.