Ancona-Osimo

Chiaravalle, giallo sulla morte di madre e figlio. Attesa l’autopsia

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Jesi non escludono alcuna pista sulla morte di Loredana Molinari e di Maurizio Bucciarelli

CHIARAVALLE – All’indomani del macabro ritrovamento di due cadaveri in un appartamento a Chiaravalle, al civico 20 di via Gramsci, si infittisce il giallo. Madre e figlio, Loredana Molinari 78 anni pensionata e Maurizio Bucciarelli, 54enne bancario, vivevano insieme in una condizione di semi isolamento dal resto del mondo.

La mamma, stando a quanto ricostruito in base alle testimonianze di alcuni conoscenti, non aveva problematiche di salute gravi ma solo qualche difficoltà a deambulare, che la portava a uscire poco. La signora Molinari era molto taciturna, quando la si vedeva era solo perché era andata a fare la spesa o in lavanderia. Una condizione di isolamento forse aggravata dopo la perdita del marito, alcuni anni fa.

Riservato e persino chiuso, anche il figlio Maurizio, di professione impiegato in un istituto di credito del Pesarese. Vivevano insieme madre e figlio, uniti e reciprocamente compresi nel loro microcosmo domestico in cui sembra che non entrasse nessuno, a parte una domestica che il mercoledì mattina solitamente andava qualche ora per aiutare la signora nelle faccende domestiche. Ieri sembra che sia andata ma, trovando la porta chiusa (e non avendo le chiavi), dopo aver provato a contattare la famiglia senza ricevere risposta, se n’era andata. Nessuno le aveva aperto perché Loredana e il suo unico figlio Maurizio erano già morti da una settimana, forse anche da 10 giorni.

Sono stati i vicini di pianerottolo a lanciare l’allarme per quell’odore nauseabondo che, proveniente dall’appartamento della famiglia Bucciarelli-Molinari, aveva invaso anche la tromba delle scale e il pianerottolo. I vigili del fuoco sono entrati forzando una porta-finestra che si affaccia su un balcone. E hanno effettuato la macabra scoperta. Fin qui la dinamica del duplice ritrovamento.

Ma è giallo sulle cause dei decessi, su cui stanno indagando i Carabinieri della Compagnia di Jesi coordinati dal Pm Ruggiero Dicuonzo. I corpi erano in stato di decomposizione, per cui solo l’autopsia potrebbe chiarire circostanze, cause ed epoca della morte. Di certo, al momento, vi è che l’abitazione era chiusa dall’interno. Nessuno è entrato e ha massacrato madre e figlio. Piuttosto, pare che i corpi presentassero segni esterni di violenza e abbondanti tracce ematiche, ma sembra al momento esclusa la presenza di coltelli rinvenuti sulla scena del crimine e di ferite da taglio sui cadaveri, come invece trapelato nei primi concitati momenti del ritrovamento. I cadaveri erano in sala, in posizione prona, lontani l’uno dall’altro.

La pista più accreditata appare quella dell’omicidio-suicidio, come se Maurizio abbia ucciso l’anziana madre per poi togliersi la vita. Ma se sia accaduto nell’ambito di una discussione troppo animata degenerata, per un raptus o se, diversamente, la mamma sia caduta battendo la testa morendo sul colpo e per lo choc, il figlio si sia poi tolto la vita, sono tutte ipotesi al vaglio degli inquirenti che non escludono nulla.

C’è molto da ricostruire sulla vita e sulla morte di questo micronucleo familiare, che aveva lasciato fuori dalla porta anche amici, conoscenti e persino i pochi parenti. Qualcuno ha vociferato di frequenti discussioni tra madre e figlio, ma anche questo elemento deve essere riscontrato. Le salme sono state condotte all’obitorio dell’ospedale regionale di Torrette a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha già disposto le autopsie. Gli esami autoptici potrebbero svolgersi già oggi. Intanto a Chiaravalle c’è sconcerto.