Ancona-Osimo

Controlli nelle stazioni e sui convogli, nel 2018 sono stati 32 i minori identificati

Tempo di bilancio per la Polizia ferroviaria delle Marche, Umbria e Abruzzo. Nel corso dell'anno appena trascorso sono state impiegate più di 11 mila pattuglie. Cinque i daspi urbani eseguiti

Stazione di Falconara Marittima

ANCONA – Tempo di bilancio per la Polizia ferroviaria per le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo. Nel corso del 2018 sono state impiegate 10.926 pattuglie in stazione e quasi 1.650 a bordo treno. Sono stati scortati più di 3.300 convogli ferroviari (con una media di circa nove treni al giorno). Sono stati predisposti circa 500 servizi antiborseggio in abiti civili sia negli scali che sui convogli: ha tratto in arresto e indagato in stato di libertà rispettivamente 25 e 322 persone riducendo notevolmente, rispetto al 2017, il fenomeno dei reati predatori (furti e rapine). Sono stati inoltre eseguiti 5 provvedimenti di daspo urbano. Duecento invece i controlli e 1500 i servizi di pattugliamento delle linee per quanto riguarda i furti di rame, che in ambito ferroviario spesso significano ritardi alla circolazione dei treni e consistenti disagi per i viaggiatori. Tre i soggetti indagati.

Per quanto riguarda il contrasto al fenomeno delle aggressioni ai danni del personale F.S. si è risaliti all’identità dei responsabili in 12 dei 16 casi denunciati.

Nel corso del 2018 il personale del Compartimento Polfer “Marche, Umbria ed Abruzzo” ha identificato e controllato 56.310 persone (incrementando di circa il 20% il dato del 2017), rintracciato 32 minori in stato di abbandono e realizzato numerose iniziative di educazione alla legalità. Di qui la campagna “Train…to be cool”, con la quale gli operatori della Polizia Ferroviaria hanno incontrato centinaia di studenti delle scuole medie e superiori.

«La statistica, se pur importante, non rispecchia completamente l’attività della Polizia Ferroviaria in molti casi fatta di immediata prossimità, di semplici informazioni date al cittadino, di aiuto ai viaggiatori e di sostegno al personale che lavora sui treni, di recupero di effetti personali dimenticati, di solidarietà e di cooperazione con gli enti preposti all’assistenza dei bisognosi e dei senza tetto (a tal proposito, è solo il caso di ricordare, la costante collaborazione con il comune di ancona in attuazione del cd “piano freddo”), che spesso vedono la stazione come sicuro punto di riferimento, e di costante e leale collaborazione con quanti svolgono la propria attività all’interno dell’ambito ferroviario», spiega in una nota l’ente.