ANCONA – Un boss nigeriano di 37 anni sottoposto in regime di custodia cautelare a Montacuto per violenza sessuale aggravata e continuata nonché cessione aggravata di sostanze stupefacenti nei confronti di una ragazza anconetana di 22 anni.
È il risultato di un’indagine condotta brillantemente dalla Squadra Mobile di Ancona e che ha coinvolto diverse sezioni, tra le quali Polizia Scientifica, Volanti, Narcotici, Unità cinofile, Reati contro la persona e SCO (Servizio Centrale Operativo).
Gli agenti della Squadra Mobile nel corso di un blitz, avvenuto martedì scorso (6 novembre), in un appartamento di via Pergolesi 32 hanno trovato la ragazza, ancora sotto gli effetti dell’eroina, semi cosciente e distesa nel letto del boss, dopo aver trascorso la notte nell’abitazione Ai genitori aveva raccontato di trascorrere la notte a casa del fidanzato. Oltre al boss, un 37 enne nigeriano, e alla ragazza gli uomini della Polizia hanno trovato nell’appartamento anche altri 8 nigeriani tutti clandestini nei confronti dei quali è stata attivata la procedura di espulsione.
L’indagine era partita in seguito ad un’azione di controllo del territorio fortemente voluta dal Questore di Ancona Oreste Capocasa. La sezione Antidroga aveva attenzionato un gruppetto di spacciatori nigeriani individuandone l’abitazione, una casa popolare occupata abusivamente per la quale era già stato richiesto lo sfratto. Al momento dell’arresto il boss ha aizzato un pitbull che si è scagliato contro gli agenti ferendone uno alla mano (leggi l’articolo). Nell’appartamento la Polizia ha rinvenuto un quantitativo di sostanza stupefacente che corroborata da bilancini e soldi in tagli da 10 e 20 euro, hanno evidenziato che nella casa si svolgeva attività di spaccio.
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La ragazza ha dichiarato di essere stata abusata solo dal boss, Adetifa Adejoju Isaac, immigrato irregolarmente in Italia già dal 2011 e arrivato ad Ancona da circa 3 anni. Un soggetto definito aggressivo e pericoloso dalla sua stessa comunità, come ha spiegato Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona.
Le violenze sulla 22 enne andavano avanti da almeno 3 mesi, da quando la ragazza si recava nell’appartamento per prendere l’eroina. Una dipendenza per la quale la ragazza era già stata trattata in passato, ma che non gli dava scampo spingendola a tornare ogni volta nello stesso appartamento per rifornirsi di droga nonostante gli abusi a cui veniva sottoposta da parte del boss. Sono state almeno una quindicina le violenze riferite dalla 22 enne, che la mattina del blitz è stata condotta all’Ospedale Salesi dove le analisi hanno confermato che era imbottita di droga. Un lavoro complesso quello degli agenti della Squadra Mobile anche per aprire una breccia con la ragazza, inizialmente spaventata e restia a parlare, ma che grazie all’ottimo lavoro svolto dal Sostituto Commissario Tiziana Maccari è riuscita a raccontare la terribile esperienza. Nell’appartamento, oltre alla droga, sono state rinvenute anche alcune biciclette che con tutta probabilità sono state rubate dal gruppetto.
Un quadro probatorio «molto dettagliato e circostanziato» quello contro il nigeriano come ha spiegato il capo della Squadra Mobile Pinto, che il 7 novembre è sfociato nel fermo del boss della droga per violenza sessuale aggravata e continuata, fermo convalidato dal G.I.P. presso il Tribunale di Ancona Giuliana Filippetto. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Ancona Monica Garulli, deus ex machina dell’operazione.