FALCONARA – La Procura apre una inchiesta sulle esalazioni di idrocarburi che stanno interessando la città da giovedì scorso e alla raffineria Api arrivano i carabinieri del Noe. Disposti accertamenti sulla cisterna TK61 dell’impianto petrolchimico dove si è verificato il trafilamento di idrocarburi sul tetto del serbatoio e sulla quale è in corso una bonifica da sei giorni. Intanto il sindaco Goffredo Brandoni ha depositato questa mattina la denuncia, a nome di tutta la Giunta, ai carabinieri della Tenenza, accompagnato dall’avvocato Calogero Caruso. «Un atto dovuto – spiega il legale – contro ignoti».
IL SOPRALLUOGO
I carabinieri del nucleo operativo ecologico sono arrivati in mattinata alla raffineria, e si sono diretti alla cisterna. Iniziato un primo sopralluogo che, al momento, non ha portato a sequestri. Le procedure di bonifica del serbatoio, tra i più grandi dell’impianto petrolifero e utilizzato per lo stoccaggio del greggio che arriva dalle navi, sono tuttora in corso. I militari hanno lasciato l’impianto dopo le 13. Al sopralluogo erano seguiti anche da due vigili del fuoco.
L’INCHIESTA
Gli accertamenti serviranno per capire se si è verificato un danno ambientale e saranno utili per definire cosa sia accaduto all’interno della raffineria questi giorni durante i quali i cittadini sono stati costretti a respirare le esalazioni di idrocarburi. L’Api poteva fare qualcosa per evitarlo ? Dovrà appurarlo la magistratura, titolare del fascicolo è il pm Marco Pucilli, che indaga anche sull’incidente che ha determinato la spaccatura del tetto della cisterna che, stando all’Api, non era più in funzione da febbraio scorso. Accertamenti sono stati disposti anche sui rilievi dell’aria, per capire le concentrazioni di benzene. Alla Procura ieri pomeriggio sono state consegnate 500 denunce raccolte dai carabinieri della Tenenza di Falconara (ma già oggi le firme hanno superato quota 700) da parte di cittadini. I militari hanno depositato l’informativa segnalando come ipotesi di reato il getto pericoloso di cose.
SINDACO
La denuncia è stata deliberata da tutta la Giunta e depositata questa mattina dal sindaco, come atto dovuto. «Nella stesura non è stato indicato un soggetto o più soggetti contro i quali è stata fatta la denuncia – chiarisce l’avvocato Caruso – e nemmeno una ipotesi di reato. Il Comune si riserva poi di agire contro eventuali responsabili, se verranno individuati, e di agire anche in sede civile per un eventuale risarcimento danni».