ANCONA – La Polizia di Stato di Ancona, successivamente all’attività di indagine intrapresa dalla squadra mobile nell’immediatezza dello sbarco di migranti avvenuto nelle prime ore della mattinata di lunedì presso il porto di Ancona ad opera della ONG “Life Support”, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino sudanese di 25 anni. È stato individuato quale scafista dell’imbarcazione soccorsa dall’ong.
Nella mattinata del 17 dicembre scorso, al porto di Ancona era approdata la motonave “Life Support”, battente bandiera panamense, della ong “Emergency”. Sono sbarcati 34 migranti (30 di origine pakistana, 3 di origine sudanese e 1 di origine afghana) tratti in salvo nel tratto di mare tra la costa libica e l’isola di Malta, in viaggio a bordo di un piccolo gommone.
Successivamente allo sbarco, la squadra mobile ha svolto l’attività investigativa che ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un cittadino sudanese, individuato dagli altri migranti quale scafista del gommone soccorso. Era indicato dai passeggeri come “Il Capitano”.
Al culmine delle attività investigative, in accordo con il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Ancona, è stato deciso di porre lo straniero a fermo di P.G. per il reato anzidetto, aggravato dal trasporto di un numero di migranti superiore a cinque e dall’aver esposto le persone trasportate a pericolo per la propria vita.
Il presunto scafista è stato associato alla Casa Circondariale di Ancona-Montacuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il 20 dicembre scorso, il gip presso il Tribunale di Ancona ha convalidato il fermo e ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.