ANCONA – Avevano sottratto, complici tra loro, merce non alimentare dal valore di circa 130 euro dagli scaffali del punto vendita Auchan di Ancona. Entrambi, fratello e sorella, 19 anni e incensurato lui, 23 anni e con precedenti per furto lei, sono finiti nei guai, arrestati dai carabinieri della Tenenza di Falconara. Provvedimenti poi convalidati, con la misura cautelare dei domiciliari per la donna.
Il tutto è accaduto ieri sera, venerdì 26 luglio, quando su richiesta del servizio di sicurezza dell’ipermercato Auchan di via Scataglini i militari sono intervenuti sul posto e hanno sorpreso la coppia di fratelli di origine dominicana. Lei, una giovane di 23 anni con precedenti per furto, e lui, 19enne fino a ieri incensurato, si erano confusi tra la folla del magazzino riuscendo a sottrarre diversi articoli di cancelleria e svariata biancheria intima esposta tra gli scaffali.
La donna – già colpita da Avviso Orale – aveva prelevato e occultato la merce all’interno di una borsa portata a tracolla mentre il fratello, fungendo da palo, si accertava che nessuno notasse i movimenti della ragazza, offrendole anche riparo con il proprio corpo. Quando i carabinieri sono arrivati nel centro commerciale hanno trovato la donna già sottoposta a fermo da parte della sicurezza mentre il ragazzo era riuscito a guadagnare la fuga. Dopo brevi ricerche, grazie anche alla visione delle immagini catturate dal sistema di videosorveglianza, i militari hanno rintracciato il complice nei pressi di un vicino ristorante, a poco più di un chilometro da Auchan. Arrestati entrambi per furto aggravato in concorso, hanno visto gli arresti convalidati.
Nella giornata odierna di sabato 27 luglio poi la donna è stata intercettata, a piedi, in località Pinocchio dai militari della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ancona che l’hanno arrestata nuovamente – questa volta per evasione – collocandola ancora una volta agli arresti domiciliari. Lunedì mattina sarà nuovamente accompagnata al cospetto del Giudice per l’udienza di convalida ed il rito direttissimo. Rischia l’aggravamento della misura cautelare e la collocazione presso il più vicino istituto penitenziario.