ANCONA – Nel pomeriggio di ieri 14 settembre 2024, personale della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, a seguito di richiesta telefonica pervenuta alla Centrale Operativa della Questura, interveniva in Via I° Maggio, Ancona, dove un ventunenne, residente nel Maceratese, riferiva di essere stato poco prima minacciato, per motivi di viabilità, da un altro automobilista. Questi, infatti, secondo le dichiarazioni della vittima, dopo essersi fermati, aveva prelevato dal bagagliaio una pistola, puntandogliela, motivo per il quale il malcapitato risaliva a bordo della sua autovettura allontanandosi velocemente verso la periferia.
Ciò nonostante la vittima riusciva a prendere modello e targa del veicolo condotto dall’autore delle minacce, descritto come un ragazzo di circa 20 anni. In effetti, poco più tardi, una donna che aveva assistito alla scena in Via I° Maggio, contattava la Questura confermando il fatto, nonché targa e modello dell’autovettura condotta dall’aggressore.
Immediate indagini svolte dal personale operante consentivano di risalire all’intestatario del veicolo in argomento, un ventiseienne residente in città, con a suo carico pregiudizi di Polizia. Lo stesso, nel corso della stessa serata, veniva rintracciato presso la propria abitazione e all’esito di perquisizione veniva rinvenuta, proprio nel bagagliaio, una pistola “scacciacani”, tipo revolver, priva di tappo rosso.
Nell’abitazione veniva trovata anche una scatola contenente munizionamento a salve. Sia la pistola che il munizionamento venivano sottoposti a sequestro penale. In seguito l’indagato veniva accompagnato presso la Questura di Ancona per le formalità di rito, concluse con il suo deferimento in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per minacce, aggravate dall’uso di armi. Infatti, in giurisprudenza, è stato più volte affermato che sussiste l’aggravante della minaccia con uso di arma ove la minaccia sia compiuta con un’arma giocattolo il cui pur esistente tappo rosso sia occultato o rimosso, anche solo temporaneamente, in modo da non renderlo “visibile” alla persona offesa.