ANCONA – Ventuno sanzioni amministrative, per un importo complessivo di 29 mila e 579 euro; più di 650 kg di pesce sequestrato e recuperati 60 metri di rete di posta. Tra le violazioni più comuni, la commercializzazione di prodotto ittico privo della prevista etichettatura o della sua tracciabilità, la pesca di prodotto ittico sottomisura, l’esercizio di attività di pesca in luoghi e zone vietate, la pesca in quantità superiori a quella consentita. Questi i numeri dell’operazione effettuata su scala regionale della Guardia Costiera denominata “Known fish”: sedici le missioni in mare e 48 su terra; 85 i professionisti impegnati.
È di pochi giorni fa la notizia del sequestro di alici e lumachine di mare (leggi l’articolo). «Conoscere la provenienza del cibo è un diritto dei consumatori per il quale ci siamo battuti e sul quale non si può più tornare indietro. Ben vengano dunque i controlli di filiera e le sanzioni in caso di infrazioni come si è fatto nell’operazione della Guardia Costiera», ha detto la presidente di Coldiretti Maria Letizia Gardoni.