ANCONA – Si finge prete per chiedere soldi ad una suora destinati ad una “presunta famiglia” in difficoltà economiche. La Polizia smaschera la truffa messa in campo da un 43enne siciliano, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato fermato in piazza Ugo Bassi e arrestato dalle Volanti della questura di Ancona per un’altra truffa aggravata per cui deve scontare 5 anni di carcere. Il 43enne è stato condotto nel carcere di Montacuto.
LA VICENDA – I fatti risalgono a gennaio di questo anno, data della denuncia.
La Madre Superiora di un istituto religioso dorico riceve infatti una chiamata da parte di un individuo che si qualifica con nome e cognome, e che dice di fare parte di una nota parrocchia a Roma. Ma poiché la Madre Superiora era in partenza per la capitale passa la telefonata ad un’altra suora, vittima poi della truffa.
Al telefono il presunto sacerdote, dopo averle confermato le credenziali già fornite alla Superiora, le chiede di partecipare all’opera di assistenza materiale di un ospite della Comunità romana che aveva trovato lavoro come cameriere in un ristorante nelle vicinanze del porto di Ancona e che al momento era sprovvisto di una casa per sè e per la famiglia a causa della mancanza di denaro.
A questo scopo chiede 400 euro per la caparra dell’affitto di una mansarda. L’uomo si impegna anche a restituire la cifra alla Madrea Superiora a Roma. La suora consegna la cifra ad un geometra, indicato dal falso sacerdote.
Poi una seconda telefonata alla suora da parte del finto prete con una seconda richiesta di denaro: ancora 400 euro per la rata mensile della casa della famiglia in difficoltà. I soldi vengono pagati e consegnati al finto geometra, con la stessa procedura della prima volta. Mai questi soldi però non saranno mai restituiti alla Madre Superiora a Roma. Mai infatti la sorella sarà contattata da nessuno, come invece promesso.