ANCONA- Claudio Pinti condannato a 16 anni e 8 mesi. Questa mattina ad Ancona la sentenza per l’autotrasportatore di Montecarotto accusato dell’omicidio della ex compagna, deceduta per complicanze legate all’Aids (leggi l’articolo), e di lesioni gravissime nei confronti di un’altra donna. I Pm avevano chiesto 18 anni di reclusione.
Entrambe sono state contagiate dall’Hiv trasmessogli dall’uomo che, nonostante fosse già a conoscenza delle sue condizioni di salute, avrebbe nascosto alle donne la sua malattia.
L’uomo, arrestato nel giugno del 2018, questa volta era presente in aula. Oltre alla condanna, Claudio Pinti dovrà risarcire, ma la somma è ancora provvisionale (cioè sarà trattata in sede civile, ndr) 100 mila euro alla mamma di Giovanna Gorini e 25 mila euro alla sorella.
Alessandra Tatò, legale di Pinti commenta così la sentenza: «Aspettiamo di vedere le motivazioni che arriverrranno tra 90 giorni. Poi faremo sicuramente appello». Una condanna che il legale comunque si aspettava.
A parlare oggi è anche Romina (video), la vittima da cui è partita l’indagine. Si dice «contenta a metà per la sentenza perchè comunque non è questo che fa risanare uno spirito ferito. È importante che la giustizia vada avanti e sia stata fatta». Poi lancia un appello, quello a «non ascoltare nessuna forma di negazionismo, a curarsi e a dare piena fiducia alla sanità e alle terapie» evidenziando che sono «queste che mi tengono in vita». Inoltre la donna ha invitato tutte le donne a denunciare gli autori delle violenze. «Abbiate il coraggio di denunciare sempre», ha detto.
Elena Martina, legale della mamma e della sorella di Giovanna Gorini, la compagna deceduta di Pinti, e madre della figlia dell’uomo, dice: «Sono soddisfatte le mie assistite per la ricostruzione dei fatti. È stato individuato il colpevole ma nessuno potrà riportare in vita la congiunta. Nessuna somma risarcirà mai i familiari».
Federica Finucci, legale della figlia di Pinti e di Giovanna Gorini. «È una vicenda famigliare molto triste perchè vede una minore che si è ritrovata senza madre nè padre. Per questo sono soddisfatta solo in parte rispetto alla sentenza». Nei confronti della bambina il risarcimento è stato quantificato in 100 mila euro.
Cristina Bolognini, avvocato del padre di Giovanna Gorini, commossa, ha detto che è «una sentenza molto importante e che dà voce a Giovanna e spiega le cause della sua morte». Bolognini raccontando che la donna è stata costretta a subire i condizionamenti del priprio compagno, ha aggiunto: «l’ennesimo caso di violenza nei confronti di una donna che in questo caso vede coinvolta una madre». E aggiunge. «Una sentenza che fa giustizia e riconosce il modus operandi di Pinti fermamente convinto della sua tesi negazionista tanto da convincere Gorini a non curarsi per il timore di ripercussioni sulla minore».