Ancona-Osimo

Antagonisti in aula consiliare per chiedere le dimissioni di Urbisaglia

Il Centro Sociale Asilo Politico - Ancona si mobilita contro il consigliere Pd e «invita tutti coloro che sono indignati e offesi dalla infame presa di posizione di Urbisaglia, a manifestare lunedì in consiglio comunale alle 9.30. Andiamo a chiedere rispetto e le sue dimissioni»

(Foto: Centro Sociale Asilo Politico – Ancona)

ANCONA – Lunedì mattina (24 luglio) il Centro Sociale Asilo Politico – Ancona andrà a chiedere durante il consiglio comunale le dimissioni di Diego Urbisaglia, il consigliere comunale e provinciale Pd, finito nella bufera per il post scritto su Facebook contro Carlo Giuliani, il manifestante morto nel 2001 durante il G8 di Genova. Il Centro Sociale «invita tutti coloro che sono indignati e offesi dalla infame presa di posizione di Urbisaglia, a manifestare lunedì in consiglio comunale alle 9.30 a Palazzo degli Anziani i propri sentimenti. Andiamo a chiedere rispetto e le sue dimissioni».

(Foto: Centro Sociale Asilo Politico – Ancona)

«Le gravissime parole del consigliere comunale del Pd – spiega il Centro Sociale – non solo sono una vergognosa offesa nei confronti della memoria di Carlo e dei suoi genitori e familiari, ma una provocazione inaccettabile per tutti coloro che hanno a cuore i valori dell’antifascismo e della democrazia. Sedici anni fa un grande movimento scese nelle strade di Genova per contestare un potere globale rappresentante di quelle politiche neoliberiste che sin da allora provocarono ovunque disastri sociali. Quella moltitudine subì violenze e torture che le immagini prima e decine di testimonianze poi attestarono di fronte a tutto il mondo. Si trattò della più grave violazione dei diritti umani dopo la seconda guerra mondiale in un contesto di pace. Carlo fu uno dei tanti giovani che con generosità manifestò contro quel potere e fu spietatamente ucciso. Un delitto che come spesso accade in questi casi è rimasto impunito. L’individuo che ha scritto quelle parole così provocatorie, degne di Salvini, non può continuare a sedere in consiglio comunale. Soprattutto è incompatibile con le tradizioni antifasciste e democratiche di Ancona, città da dove quel luglio del 2001 partirono in migliaia per raggiungere Genova».