ANCONA – Nuove disposizioni per gli eventi culturali: dal 10 gennaio per teatri, cinema, musei, mostre e concerti (all’aperto e al chiuso) serve il super green pass (o certificato verde rafforzato: due dosi o guarigione) e la mascherina ffp2. Intanto, però, la cultura soffre. «Per quanto riguarda i visitatori, la situazione non è certamente paragonabile al periodo precedente la pandemia – sottolinea Nicoletta Frapiccini, direttrice del Museo archeologico nazionale delle Marche – ma non credo che con la nuova variante Omicron i visitatori siano più intimoriti nel visitare i musei».
«Invece, mi soffermerei su un’altra questione: i visitatori oggi, ad Ancona, sono meno per via della mancanza di turisti in città. In questo periodo viene meno tutto il corso del turismo, delle crociere e dei viaggi e la presenza di visitatori è un po’ calata perché in città gira meno gente. Ripeto: non credo ci sia timore della visita al museo, perché il nostro non è un museo che consente assembramenti».
Palazzo Ferretti conta 3500 metri quadrati di esposizione museale, una terrazza esterna e un numero infinito di salette interne dove sono esposte le antiche bellezze che ognuno dovrebbe conoscere. La cultura, qui, anche durante il picco pandemico, non si è mai fermata: «Grazie all’uso dei social – Facebook, Instagram e Twitter – siamo rimasti in contatto coi visitatori (che nel 2021 sono stati 3523) e abbiamo persino sperimentato visite virtuali da remoto per le scolaresche».
Una possibilità, quella delle visite virtuali, ancora disponibile per chi lo desidera: «Un operatore accompagna in diretta i visitatori in giro per il Museo. Sono modalità non paragonabili a una visita reale. Ma l’online è ancora timido nel fare breccia sui visitatori» evidenzia Frapiccini.
Gli elevati contagi di questi giorni – fanno sapere dal Museo – hanno purtroppo causato la cancellazione di un evento che si sarebbe dovuto tenere il 22 gennaio: «Un’associazione ha ritenuto di rinviare l’evento, che avrebbe radunato un centinaio di persone in una sala. Ecco, benché la normativa vigente non lo imponga, cerchiamo sempre di dimezzare la capienza. E la sala in quel caso si sarebbe riempita, così si è preferito rinviare». E ancora: «Sono ottimista per la primavera, perché pare che i vaccini funzionino».
Di altro avviso è Michele Cantarini, presidente dell’Arci Ancona: «La situazione è molto difficile, perché chi decide di rimanere aperto lo fa rispettando le regole, ma qualcuno, è costretto a chiudere per via del galoppare della pandemia. Tantissimi gestori dei nostri circoli sono in quarantena. Certo, non tutti i nostri circoli hanno chiuso, ma rilevano tutti difficoltà enormi per andare avanti».
«In questi ultimi due anni, le tessere Arci sono calate e noto che c’è molta paura di frequentare i nostri circoli. Il green pass all’ingresso lo abbiamo sempre controllato, ma si è rivelato inefficace per il contenimento dei contagi» sottolinea Cantarini. Che conclude: «Le cene sociali? Sono solo un lontano ricordo, l’attività dei circoli è limitata».