ANCONA – L’offesa via internet costa cara ad un commercialista di Ancona. Il professionista aveva definito il presidente dell’ordine dei commercialisti di Ancona «un massone» e l’assemblea a cui non gli era stata data la parola «una pagliacciata». Inviando una mail agli iscritti e condividendo critiche anche sul sito personale della sua società il commercialista si è ritrovato a processo per diffamazione aggravata.
Ieri mattina (15 Luglio ndr) il giudice Luca Zampetti lo ha condannato a sei mesi e a risarcire la parte offesa e l’ordine stesso, che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Riccardo Leonardi. La somma dovuta sarà da definire in sede civile. I fatti si riferiscono ad una assemblea degli iscritti avvenuta il 28 novembre del 2016.
All’imputato, S. S., 51 anni, anconetano, difeso dall’avvocato Rosella Pepa, non era stato permesso intervenire perché era moroso della quota da versare all’ordine di appartenenza. Per esprimere il suo dissenso aveva inviato una mail critica, tramite la sua segretaria, a più persone, parlando di «bizantinismo risibile» ed esponendo i fatti avvenuti così: «Probabilmente le cose che avevo da dirvi davano dispiacere al presidente segno di grande educazione e democrazia che tuttavia fa rima con codardia». Il presidente in questione allora era Stefano Coppola. Sempre nella mail l’imputato aveva concluso «il presidente dopo la votazione non comunica i risultati perché si turbano gli equilibri dei suoi confratelli, il presidente, dicono i giornali, è anche segretario di una loggia massonica». Coppola, appresa la cosa, lo aveva querelato.