ANCONA – Nuovo giro di giostra sulle linee guida per la didattica. Il governo nazionale accelera verso una maggiore garanzia dell’istruzione in presenza. E con un aumento dei vaccinati tra i banchi, si cerca di allentare un po’ la fitta rete di norme che inevitabilmente hanno irrigidito la vita degli studenti tra le mura scolastiche. Il Cts, infatti, ha approvato il nuovo regolamento che entrerà in vigore da lunedì 7 febbraio: nelle classi in cui si verificheranno 2 o più casi di positività andranno in dad solamente gli studenti non vaccinati, mentre alla materna scatterà la quarantena dell’intera classe con almeno 5 positivi.
Le impressioni
Da un primo confronto tra i dirigenti scolastici pare ci sia un certo ottimismo intorno all’introduzione delle nuove misure. «S’intuisce che si va verso una semplificazione della vita all’interno dello scuole» afferma Francesco Savore, dirigente dell’Istvas. «Ma vorrei vedere prima come si evolve la situazione» commenta più prudente Maria Alessandra Bertini, preside del Savoia-Benincasa. «Chiaramente è una misura che semplifica molto le cose – afferma convinto Francesco Maria Orsolini, preside del liceo artistico Mannucci – ci consentirà di affrontare l’intera organizzazione scolastica in maniera più agevole». Non fosse, però, che resterà immutata la sfera burocratica che impone ai dirigenti di interfacciarsi con le Asur attraverso la piattaforma digitale condivisa. «Quella che io chiamo “fai-da-te” – riprende sarcastico Savore – perché all’inizio ce l’hanno presentato come un sistema ad uso delle unità sanitarie locali per la gestione delle positività, mentre alla fine si è palesato quale strumento su cui noi dirigenti scolastici dobbiamo operare manualmente ed in prima battuta». Tradotto: ogni caso di positività tra gli studenti, comunicato ai presidi dalle famiglie, va inserito nella piattaforma digitale. L’Asur rileva quotidianamente i nuovi contagi e ne predispone il controllo tramite testing.
L’intoppo
Il problema, però, è l’enorme richiesta di testing che ha piegato le Asur. «Tanto che ormai gli studenti bypassano del tutto le unità sanitarie e procedono con un autosorveglianza tramite tamponi antigenici e con la supervisione del medico di base – spiega Savore – del resto come previsto dal regolamento regionale». Dunque è vero, da una parte, che lentamente si sta uscendo dal picco di questa quarta ondata. Ma allo stesso tempo persistono molte criticità dal punto di vista burocratico-sanitario che mettono ancora in forte crisi il sistema e soprattutto il tracciamento dei contagi.