ANCONA- Dal pericolo per il fenomeno della Blue Whale, che porta a gesti di autolesionismo e all’istigazione al suicidio, a tutte le insidie del web. Ad Ancona si è discusso di cyberbullismo. La Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi la Proposta di Legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. A presentare i contenuti della legge che disciplina gli strumenti a totale e protezione di chi è vittima di questo reato, gli onorevoli Emanuele Lodolini e Vanna Iori, membro della Commissione bicamerale Infanzia ed Adolescenza. Sul tema del cyberbullismo sono intervenuti anche Andrea Nobili, Garante dell’Infanzia delle Marche, Maria Antonietta Vacirca, dirigente scolastico dell’Istituto Vanvitelli-Stracca-Angelini, Cinzia Grucci, dirigente del Compartimento Polizia Postale e Telecomunicazioni di Ancona, Federica Guercio dell’Ordine degli Psicologi Marche ed il consigliere regionale Enzo Giancarli.
Il cyberbullismo è un fenomeno odioso del quale sono vittima sempre più soggetti e riguarda tutte quelle forme di prevaricazione aggressiva, volontaria e ripetitiva, attuate da un singolo o da un gruppo di persone, attraverso mezzi informatici ai danni di una vittima. Il cyberbullismo è dunque un’estensione del bullismo ma è molto più insidioso perché, grazie alla tecnologia, può raggiungere le vittime in qualsiasi momento del giorno e della notte. La rete inoltre dà l’idea ai cyberbulli di godere di una sorta di anonimato e, a causa della viralità, la vittima nemmeno conosce tutte le persone che la calunniano e la offendono. Le conseguenze della violenza on line sono talmente più dannose che una vittima su dieci di cyberbullismo tenta il suicidio come nel caso del fenomeno della Blue Whale.
«A pochi giorni dall’approvazione della legge abbiamo proposto un momento di confronto convinti che, per difendersi da un pericolo, occorra per prima cosa conoscerlo e capire come affrontarlo e gli strumenti che la legge offre per tutelarsi» dichiara l’On. Lodolini. «La drammatica cronaca ci conferma l’emergenza che stiamo vivendo e di quanto opportunamente il legislatore sia intervenuto per regolamentare un fenomeno che si sta espandendo. Le vittime generalmente non parlano di ciò che subiscono ma manifestano sintomi di disagio, ansia, depressione, isolamento. Ricordiamo che il suicidio in età adolescenziale è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali» commenta l’On Vanna Ionni.
Non esistono dati precisi circa il fenomeno del cyberbullismo. Gli ultimi dati Istat risalgono al 2014 ma a detta dei professionisti del settore sono decisamente sottostimati. Per l’Istituto nazionale di statistica nel 2014 poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale. Sempre secondo l’Istat le vittime assidue di soprusi, quindi le vittime dei bulli, sono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Mentre tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente vittime di cyberbullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).