ANCONA – La dedica della nuova biciclovia del Conero, inaugurata domenica scorsa a Portonovo, scatena la polemica in consiglio comunale. L’amministrazione, infatti, ha deciso di dedicare – e non intitolare, visto che per l’intitolazione devono essere trascorsi dieci anni dalla scomparsa – la nuova ciclopedonale di 11 chilometri che unisce Vallemiano a parcheggio scambiatore di Portonovo a Gianni Mentrasti, figura sportiva del panorama anconetano, personaggio popolare e apprezzato, allenatore alla palestra Corpus dove teneva lezioni di spinning e corpo libero ma anche appassionato di bicicletta, visto che ogni giorno andava e veniva da casa sua, a Massignano, al luogo di lavoro sempre pedalando.
Mentrasti è venuto a mancare all’improvviso, circa quattro anni fa, e l’amministrazione comunale ha deciso di dedicargli la biciclovia – presto sarà probabilmente apposta una targa ricordo –, magari nell’attesa che, trascorsi i dieci anni dalla sua morte, si possa passare all’intitolazione. Sull’argomento, oggi pomeriggio in consiglio comunale, l’interrogazione di Mirella Giangiacomi: «Nei giorni scorsi sono apparse delle notizie, non tutte uguali, che facevano riferimento all’intitolazione della biciclovia del Conero, vorrei sapere qual è la situazione» ha chiesto la consigliera comunale. L’assessore Daniele Berardinelli ha semplicemente risposto che la giunta aveva deciso di dedicare la ciclopedonale, e non intitolare perché le normative non lo prevedono in questo momento, a Gianni Mentrasti. Da qui, in replica la consigliera Giangiacomi che ha attaccato la scelta adducendo come prove in favore della sua contrarietà, numerosi post di Gianni Mentrasti pubblicati anni fa sulla sua pagina Facebook, post anche duri, in certe occasioni, con prese di posizione decise e con espressioni forti: «Ho letto il nominativo di questa persona e siccome non lo conoscevo sono andata a vedere chi sia e sono rimasta abbastanza sorpresa. Pensate che questa persona rappresenti la parte buona della nostra città e che sia una persona adatta ad avere intitolata una biciclovia del genere?».
Questa, dunque, è stata la conclusione di Mirella Giangiacomi che ha mandato su tutte le furie Daniele Berardinelli, che prima ha dichiarato: «Mi sento molto toccato da queste parole, è vergognoso che si siano citate le parole di una persona morta» e poi ha indetto una conferenza stampa lampo, al termine delle interrogazioni urgenti nella quale ha ribadito il concetto: «Abbiamo raggiunto un punto molto basso, per attaccare frasi di una persona deceduta e che, ovviamente, non può replicare o spiegare o giustificarsi. L’opposizione non ha argomenti e si attacca a queste cose, che sono un po’ misere». E poi ha spiegato la scelta: «Chi conosceva Gianni Mentrasti sa che persona era, una persona squisita, al di là di quello che abbia potuto scrivere sui social, magari in un momento di rabbia. Anche domenica abbiamo ricevuto molti complimenti da parte di persone che lo conoscevano e che hanno saputo che gli dedichiamo la biciclovia. Tra l’altro era anche uno di sinistra. Lo abbiamo scelto perché era uno che abitava a Massignano e andava e veniva ad Ancona in bicicletta, organizzava gite sul Conero per scoprirne le bellezze proprio in bici, insegnava spinning, chi lo conosceva sa bene tutte queste cose. È proprio il suo percorso. Non c’è una persona migliore di lui per questa dedica».