ANCONA – Mattia Rossetti condannato a 20 anni di carcere più 5 anni in una struttura sanitaria di sicurezza perché pericoloso socialmente. Riconosciuta la semi infermità mentale. Il verdetto per la morte di Michele Martedí, 26 anni, parrucchiere anconetano, è uscito oggi pomeriggio dopo una camera di consiglio della Corte di Assise durata quasi quattro ore. Si chiude così, almeno per il primo grado di giudizio, il processo del delitto del Pinocchio avvenuto in via Maggini l’8 dicembre del 2020. Un processo celebrato a porte chiuse. La pm Irene Bilotta
aveva chiesto 24 anni di carcere per Rossetti, accusato di omicidio volontario, pluriaggravato dalla premeditazione, dallo stalking, dalla crudeltà e dai futili motivi, non riconoscendo l’infermità mentale dell’imputato. Lo stesso perito della Procura non aveva ravvisato una non imputabilità dell’omicida.
La perizia fatta fare invece dalla Corte, allo psichiatra bolognese Renato Ariatti, stabilì che Rossetti è affetto da «un disturbo delirante paranoideo» e quando ha accoltellato l’ex compagno di scuola, al Pinocchio, «era totalmente incapace di intendere». Per capire le motivazioni della sentenza bisognerà attendere 90 giorni. Rossetti oggi era in aula oggi, difeso dall’avvocato Francesco Linguiti. Non ha proferito parola dopo il verdetto. Dopo la sentenza è tornato in carcere a Montacuto. La Corte lo ha condannato a risarcire i familiari della vittima di un milione di euro.