ANCONA – L’Antitrust interviene nella vicenda Dentix. Ha infatti avviato una istruttoria nei confronti della catena di cure odontoiatriche low cost delle finanziarie per verificare la sussistenza di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e comparativa, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie. Il gruppo spagnolo non aveva più riaperto i battenti dopo il lockdown lasciando i propri clienti con finanziamenti attivi e rate da pagare per cure mai terminate o addirittura non eseguite.
Dentix nelle Marche aveva due sedi, ad Ancona e Ascoli Piceno.
Coinvolte nella verifica dell’Antitrust anche le finanziarie Cofidis, Fiditalia e Deutsche Bank che «hanno continuato a riscuotere le rate del finanziamento senza titolo e non hanno proceduto alla risoluzione del contratto di finanziamento stipulato e finalizzato all’acquisto di prestazioni sanitarie erogate da Dentix, omettendo di prevedere il rimborso delle rate corrisposte per gli interventi non eseguiti» spiega Patrizia Massaccesi, presidente regionale di Federconsumatori.
L’associazione di categoria aveva lavorato sia a livello locale che nazionale per trovare soluzioni con le finanziarie così da arrivare alla risoluzione dei contratti che venivano sollecitati dalla Dentix, alcune di queste avevano proposto di proseguire le cure presso odontoiatri convenzionati, ma poi di fatto «i prezzi praticati dalla Dentix erano talmente bassi che nessuno di questi centri o professionisti ha voluto portare a termine il lavoro».
Insomma, a rimanere con il “cerino in mano” sono ancora una volta i clienti beffati nell’ambito di una vicenda «ancora in alto mare» spiega la Massaccessi, sottolineando che stanno valutando con i legali dell’associazione come procedere.
Federcomsumatori invoca da parte delle finanziarie una maggiore flessibilità per arrivare a un accordo, «ma sono ancora molte le criticità» ed pone l’accento sulla necessità di una presa di posizione da parte del legislatore per «definire una normativa più stringente che preveda forme di rimborso ai cittadini e di penalizzazione a carico delle società che non operano correttamente, oltre ad una attenta verifica in materia di accreditamento delle aziende autorizzate ad operare nel settore odontoiatrico e sanitario».