ANCONA- Tra le proposte al vaglio delle autorità per la riapertura delle scuole superiori, ormai nel 2021, c’è quella degli orari scaglionati. Nella fattispecie si prevedrebbe l’ingresso di alcuni studenti alla mattina, di altri in tarda mattinata e di altri ancora nel pomeriggio.
Al di là dei discorsi relativi a trasporti e distanziamenti, abbiamo voluto sentire proprio dagli alunni anconetani cosa ne pensano di questa soluzione in ottica didattica, se in sostanza un approccio scolastico pomeridiano sia o meno fattibile di questi tempi.
Per Ivan del Liceo Scientifico Savoia: «Lo scaglionamento ruberà solo più tempo agli studenti e ai professori, soprattutto per chi viene da fuori città che perderà parecchio tempo sui mezzi di trasporto. Inoltre, cosa più importante, sacrificherebbe le attività extrascolastiche che molti di noi svolgono. Se proprio si dovesse percorrere questa strada auspico un grande tavolo di confronto tra istituzioni sportive, scolastiche e studenti così da rendere tutto più facile. Anche l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Inutile negare che lo scaglionamento implicherebbe un profondo cambio di abitudini in ognuno di noi».
Un altro aspetto lo mette in luce Manuel, studente dorico dell’Ipc: «Penso che la modalità dello scaglionamento possa risultare un po’ pesante, soprattutto per quanto concerne l’andare a scuola di pomeriggio. A livello di concentrazione gli alunni potrebbero pagare un qualcosa a cui non sono più abituati senza contare le problematiche inerenti alle altre attività che sarebbero sacrificate».
Più drastico Filippo del Liceo Classico Rinaldini: «Andare a scuola di pomeriggio è infattibile, una soluzione del genere a mio parere non è neanche pensabile. In questo modo si andrebbero a toccare gli impegni sportivi e di altro genere che sono fondamentali anche a livello mentale in questo periodo di grande difficoltà. Tra l’altro si potrebbe anche analizzare la situazione dei trasporti pubblici che non sono pronti, secondo me, a garantire lo stesso servizio sia di mattina che di pomeriggio».
Alessandro, del Liceo Scientifico Galileo Galilei, analizza il contesto in un ottica di costi-benefici mettendosi anche dalla parte delle scuole: «Partiamo con il dire che svolgere l’attività scolastica di pomeriggio è un territorio inesplorato un po’ per tutti. Noi dopo pranzo, al Galilei, abbiamo il giornalino, la musica, lo sport. Come si può pensare di portare avanti sia l’attività curricolare che quella extracurriculare? Vediamo cosa succederà ma i miei dubbi nascono principalmente da questo. Anche per le scuole sarebbe penalizzante».