ANCONA – Ha ballato davanti a tutto il mondo alla cerimonia di apertura dei mondiali del Qatar, dopo aver solcato i palchi dell’Eurovision Song Contest, di X Factor e degli Europei di calcio 2020. Lui è Dimitri Porreca, ha 26 anni ed è di Porto Recanati.
«La mia esibizione in Qatar la dedico a mio padre Giorgio, che ho perso il 1° settembre. Penso che questa convocazione sia stata un po’ un segno del destino, dato che mi hanno convocato poco dopo la sua scomparsa».
È un ragazzo dai sani principi, Dimitri. Uno di quelli che anche se la sua carriera di ballerino è in ascesa, continua a rimboccarsi le maniche e a fare il cameriere durante il periodo estivo, nella sua Porto Recanati: «Ho iniziato a ballare nella mia città. A 7 anni, danzavo all’oratorio salesiano, dove sono rimasto fino ai 15 anni. Poi, sono entrato a far parte della scuola di danza Liz Ballet di Camerano».
E dopo una parentesi al Centro Danza Spettacolo 9Muse di Porto Recanati, dove Porreca si è formato artisticamente, è stata la volta di Milano. Ancora oggi, il 26enne vive e lavora qui: «Studio all’accademia Modulo Urban Dance Academy (direttori artistici Laccio e Shake) e lavoro in due scuole di danza. Il capoluogo lombardo mi ha aperto tante strade e mi ha fatto capire che potevo raggiungere determinati obiettivi».
«Credo che la danza veicoli un messaggio di uguaglianza – prosegue il giovane –. Attraverso il ballo, diventiamo tutti uguali. Non c’è alcuna distinzione né di genere né di razza quando porti in scena una coreografia».
Ha lavorato sodo, Dimitri, per arrivare a solcare i palcoscenici più ambiti a livello internazionale: «Mi alleno tutti i giorni, anche dieci ore al giorno. Se mi aspettavo di arrivare fin qui? No, inizialmente – racconta – era soltanto la passione a spingermi a ballare».
Poi, è arrivato tutto il resto: l’Eurovision Song Contest di Torino, le due esibizioni a X Factor, gli Europei di calcio 2020 e ora i mondiali del Qatar. «La prima esibizione importante è stata quella sul palco di X Factor. Avevo il cuore in gola, i brividi per tutto il corpo e la testa che andava a mille. Mia madre? È rimasta incollata alla tv per vedermi, l’altro giorno, in Qatar. Anche se all’inizio era un po’ preoccupata, vista la situazione politica dell’emirato».
Già, come si vive in Qatar? «È una piccola isola che sta tentando di occidentalizzarsi, ma è ancora ferma sulle sue tradizioni. Spero che l’Occidente abbia portato una ventata di diritti là. Ad ogni modo, io sono stato accolto benissimo, si respirava un bel clima».