ANCONA – Un numero sempre crescente di persone è oggi interessato dal problema della casa che, per molti, assume i contorni di una vera e propria emergenza. Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle procedure di rilascio degli immobili ad uso abitativo per morosità e, per dare risposte in tempi più brevi, la Giunta ha avviato a luglio una nuova modalità di assegnazione degli alloggi di emergenza sociale che sperimenterà per alcuni mesi.
Nel dettaglio, i destinatari sono singoli cittadini o famiglie in situazione di bisogno socio-economico e abitativo, non in grado di reperire autonomamente una sistemazione alloggiativa, e l’accertamento delle condizioni di bisogno e dei requisiti è in capo al Servizio Sociale territoriale. Per l’assegnazione hanno la priorità le famiglie o i singoli accolti in co-housing o in strutture di accoglienza individuate dai Servizi sociali a seguito di emergenza abitativa (sfratti) o nuclei e soggetti che non possono co-abitare a causa di patologie certificate.
«La crisi economica che stiamo tuttora vivendo ha avuto forti ripercussioni sulle dinamiche sociali e familiari – si legge nel documento istruttorio – nonché su quelle lavorative e abitative. Il regolamento comunale di assegnazione degli alloggi di emergenza sociale approvato dal Consiglio comunale nel 2010 risulta ormai obsoleto, non più attuale e inidoneo a dare risposte a bisogni che si manifestano sempre più complessi, pressanti e, soprattutto, che necessitano di risposte in tempi molto brevi che difficilmente si coniugano con quelli previsti dal regolamento». Al momento, quindi, non c’è più un bando per accedere a un alloggio di emergenza sociale e gli alloggi, in questi mesi di sperimentazione, vengono assegnati temporaneamente secondo i criteri di priorità valutati dal Servizio Sociale professionale. Hanno la priorità i soggetti accolti in co-housing o in strutture di accoglienza a seguito di sfratti o persone che non possono coabitare a causa di patologie.
La durata della concessione è temporanea e l’assegnatario ha l’obbligo di presentare domanda per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, in occasione del primo bando utile per la costituzione di una graduatoria. La presentazione dell’istanza è vincolante, altrimenti viene revocata l’assegnazione dell’alloggio di emergenza sociale. «La sperimentazione è stata avviata – spiega Emma Capogrossi, assessore ai Servizi Sociali e alla Casa – e già sono stati assegnati degli alloggi. In totale ad Ancona ci sono circa 160 alloggi di emergenza sociale, dislocati in varie zone della città, tra cui le vie Marchetti, Pergolesi, Flaminia, Cialdini, Trieste, Circonvallazione, Isonzo, Maestri del Lavoro e corso Amendola. Si tratta di appartamenti tra i 35 e i 75 mq. Man mano che gli occupanti riescono ad ottenere una casa popolare, gli alloggi di emergenza si liberano e altre famiglie possono beneficiarne».