Nel primo trimestre 2023 l’export dei distretti marchigiani è stato pari a circa 1,3 miliardi di euro e ha registrato un aumento del 13,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (pari a più 153 milioni di euro). Un risultato di crescita, quello che emerge dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+7,1%) grazie al quale l’export distrettuale è il nono trimestre di aumento consecutivo.
«I risultati dell’export confermano la competitività dei distretti industriali delle Marche, che come prima banca italiana e della regione siamo impegnati a rafforzare e supportare, in particolare per quanto concerne gli investimenti strategici delle imprese marchigiane in sostenibilità, innovazione e indipendenza energetica – sottolinea Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -. Tra i fattori della competitività regionale c’è inoltre la presenza di filiere corte e ramificate a livello locale, che garantiscono continuità e certezza delle forniture in un contesto globale contrassegnato dal ridisegnarsi delle catene del valore: ad oggi come Intesa Sanpaolo abbiamo siglato 22 programmi di filiera in regione, per facilitare l’accesso al credito delle imprese che ne fanno, coinvolgendo circa 350 fornitori per un giro d’affari complessivo di oltre 2 miliardi di euro».
Qualche numero
Bene i distretti del sistema moda marchigiano, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 del 19,4%. Le Calzature di Fermo, primo distretto per export della regione, con 467 milioni di euro nel primo trimestre, ha registrato una crescita tendenziale del 16,5% (+66 milioni di euro). Il contributo maggiore è giunto dalla Francia (+25,6%, pari a 90 milioni). Tra i principali mercati in crescita si segnalano anche Russia (+64,5%, che comunque nonostante la crescita delle esportazioni negli ultimi due trimestri non recupera il crollo degli ultimi anni), Spagna, Hong Kong e Turchia. Stessa dinamica per laAbbigliamento marchigiano, che cresce del 29,7%. Per la Pelletteria di Tolentino (+24,4%) si registra una buona evoluzione diffusa a tutte le principali destinazioni, spicca in particolare il mercato giapponese, con un aumento che supera il 92%. Molto positivo anche l’andamento del distretto più piccolo tra quelli della moda marchigiana, la Jeans valley del Montefeltro, che ha accresciuto le vendite all’estero del 17,9%, con il contributo maggiore giunto dalla Francia, primo sbocco commerciale del distretto.
Leggermente positiva la dinamica dei distretti del sistema casa. Le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, con un totale export di 263 milioni di euro nel primo trimestre 2023 (secondo distretto marchigiano per vendite all’estero), segnano un +2,1% tendenziale. In forte crescita le esportazioni verso Germania, Francia e Polonia, primi tre mercati di riferimento. Le Cucine di Pesaro, con 84 milioni di euro di export, si mantengono sostanzialmente stabili (+0,5%), la forte crescita verso l’Arabia Saudita e il Kazakistan è stata quasi compensata dal calo negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar.
Le Macchine utensili e per il legno di Pesaro hanno registrato 163 milioni di euro di export, con una crescita del 21,3%; India e Regno Unito sono i mercati che hanno contribuito maggiormente segnando rispettivamente un +104% e +81%.
Brillante l’andamento sui mercati esteri del distretto degli Strumenti musicali di Castelfidardo, che è del 26,9%. Il distretto ha riportato crescite diffuse verso le principali destinazioni, in primis Stati Uniti, Svezia, Francia, Austria, Hong Kong, Regno Unito e Romania, si è poi verificato un balzo in Bulgaria, Portogallo ed Emirati Arabi Uniti.
Lieve contrazione (-0,5%) per il Cartario di Fabriano a causa della riduzione verso Turchia, Grecia e Regno Unito, nonostante il buon andamento verso Francia, Germania, Belgio e Marocco.
L’andamento delle esportazioni distrettuali marchigiane è stato buono sia verso i mercati maturi (+13,6%) sia verso i nuovi mercati (+12,9%). Tra i principali sbocchi commerciali si rilevano aumenti significativi verso Francia (prima destinazione commerciale, +34 milioni di euro), Polonia (+12 milioni di euro), Paesi Bassi (+9) e Germania (seconda destinazione commerciale, +9 milioni). Si registrano contrazioni significative solo verso la Cina (-9 milioni).