ANCONA – È stata nominata pochi giorni fa dal ministro dell’Istruzione e del Merito la nuova direttrice generale dell’Usr, l’ufficio scolastico regionale delle Marche. Giuseppe Valditara ha firmato per Donatella D’Amico, 58 anni, abruzzese di Avezzano. Per lei è la prima volta a capo di un Usr.
D’Amico, già dirigente scolastica e direttore generale dell’Ente per il diritto allo studio universitario del Piemonte, è considerata una profonda conoscitrice del mondo della scuola, ma anche un’esperta in organizzazione e innovazione nella pubblica amministrazione. Tre le lauree magistrali: una in Lettere moderne, una Psicologia del lavoro e delle organizzazioni e una in Scienze pedagogiche. D’Amico ha conseguito persino un master di secondo livello in Strategie organizzative e di innovazione nella Pubblica amministrazione. L’ultimo incarico da dirigente scolastica l’ha avuto al classico D’Annunzio, a Pescara, nella sua regione.
D’Amico le Marche le conosce bene perché il vicino Abruzzo le ha sempre ammirate dal punto di vista del sistema scolastico. Parla infatti di «alleanza tra scuola e territori, mettendo al centro gli studenti». È quindi lei il successore di Marco Ugo Filisetti (che – dice – «dovrò incontrare a breve per il passaggio di consegne»).
Una carriera che inizia presto, la sua: a 25 anni vince il concorso nazionale del ’90 e diventa direttrice didattica. Poi, 30 anni in giro per l’Italia a dirigere scuole. «Sono arrivata tre giorni fa, sto girando per gli uffici. Due giorni fa ero ad Ascoli, ieri a Macerata. Ora, farò Ancona e poi Pesaro. Negli anni, anche in virtù degli incarichi professionali ricoperti, ho viaggiato e ho capito che la scuola marchigiana è apprezzatissima. Non solo in Italia, ma a livello internazionale».
«Le Marche sono un eccellente punto di riferimento. La realtà delle scuole montessoriane è un unicum e servirà ascolto per consolidare ciò che già c’è. Penso alle sperimentazioni dello Scoccchera, ma anche alla piattaforma dell’orientamento, che avvicina mondo della scuola e mondo del lavoro (o dell’università). Ma dal prossimo anno ci sarà la sfida del dimensionamento. Va delineandosi una nuova realtà. Il ministro intende ottimizzare la scuola, evitando le scuole senza presidi o senza direttori amministrativi. Noi cercheremo di collaborare affinché la qualità sia garantita e non si chiudano scuole là dove esse siano, ad esempio, un indispensabile punto di riferimento».
Alla domanda se preferisca essere chiamata direttore o direttrice, lei glissa: «Questo è un ruolo ed io esprimerò la mia funzione sia che la si declini al femminile sia che lo si faccia al maschile. Il linguaggio di genere è rilevante, ma andiamo oltre. Sono altre le cose importanti, come l’entusiasmo e la passione che vedo nella scuola marchigiana».
Appena arrivata, D’Amico ha rivolto il suo pensiero al «sisma e a quella resilienzadimostrata dalle scuole del cratere marchigiano». Ora, la nuova sfida è costituita dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Servono competenze sempre maggiori delle segreterie scolastiche e dei direttori. Su questo, lavoreremo».
La nuova direttrice ha le idee chiare sul da farsi, tanto che illustra i suoi obiettivi: «Punterò sulle alleanze fra scuole e fra gli istituti e il territorio. Senza dimenticare i sindacati, che devono essere di supporto. Con la contrapposizione non si costruisce nulla. È con l’alleanza che si va avanti. Cercheremo di fare grandi cose, confido in una forte rete».
Una donna decisa, che entra negli uffici dei suoi sottoposti guardando in faccia non solo i dirigenti, ma anche chi li coadiuva, come racconta lei stessa: «Non si tratta solo di visitare i miei nuovi uffici. Io guardo negli occhi non solo i dirigenti, ma anche l’usciere e l’assistente amministrativo».
Chiaro e preciso il messaggio rivolto agli studenti: «Sono qua per voi e per le vostre famiglie. Ritengo l’ascolto fondamentale per comprendere le varie esigenze e per cresce insieme, nel rispetto di tutti».