ANCONA – Si chiamerà “Fa lento. Giacomo Puccini, i destino di un genio”. Eccolo, il titolo dello spettacolo di radio teatro che porterà in scena l’attore e doppiatore Luca Violini, che ha curato la direzione artistica insieme allo sceneggiatore Paolo Logli.
L’appuntamento è per domenica (1° ottobre), alle 21.30, al teatro “La Nuova Fenice” di Osimo. Si tratta del secondo appuntamento, patrocinato dall’assessorato alla cultura del Comune di Osimo e dalla Asso. La voce narrante di Violini (che ha curato il doppiaggio per diverse serie tv, cartoni animati e via dicendo) sarà affiancata dalla soprano Rosa Sorice, mentre al pianoforte ci sarà Davide Caprari, tra le luci di Riccardo Vitali.
Alla base del titolo, come spiega lo stesso Violini, c’è una scelta precisa. «Un “falento” così veniva definito dallo zio, Giacomo Puccini, giovane rampollo di quattro generazioni di musicisti di cappella, che non amava la strada che per tradizione familiare gli veniva apparecchiata».
«Non che non amasse la musica in sé – prosegue Violini – ma non amava le sue implicazioni, la vita che gli avrebbe regalato, non amava l’immagine di sé come maestro di cappella. E per giunta – fa il doppiatore – non amava l’idea di suonare in chiesa, ma preferiva alle novene e ai canti liturgici la compagnia dei tipi da osteria, il vino, le carte, le signorine facili».
“Fa Lento” è questa storia: anzi, queste due storie. «La storia di un uomo che avrebbe voluto fuggire dalla musica, ma che dalla musica fu catturato e lanciato in orbita, molto più su di quanto avesse mai immaginato. E la storia dello stesso uomo, e del suo disperato bisogno di continuare a conquistare, per rispondere a qualche oscura domanda del cuore, o forse solo per non avere mai incontrato, nella realtà, la donna che in fondo ha sempre sognato, Liù».
La dolce, devota, adorante serva di Turandot, la regina sanguinaria che tanto assomiglia a Elvira, sua moglie, donna anaffettiva, tagliente, sprezzante nei confronti del suo talento, che in un qualche senso lui cerca disperatamente di sedurre per tutta la vita.
È probabilmente Liù, l’unica donna che Giacomo abbia amato davvero, probabilmente perché non esiste nella realtà ed è lui stesso che l’ha pensata e disegnata esattamente come la voleva.
Una donna amata tanto intensamente da morire, lui stesso, nell’attimo esatto in cui la sua creatura moriva nella sua ultima opera. Giacomo Puccini muore infatti terminando la scena di Turandot che descrive la morte di Liù.
«Fa Lento vuole essere un viaggio attraverso la vicenda umana e sentimentale di Puccini, ed il pretesto per cogliere come si collocano, in tutto quel tourbillon di donne, di macchine di grossa cilindrata, di successi internazionali, di grandi temi, le opere immortali che tutto il mondo ci invidia. Suggestioni, passione, umanità, crudezza, dolcezza, tormento, amore cercato e non trovato, che hanno caratterizzato la vita di Giacomo Puccini».