ANCONA – Doveva essere una festa, ma si è trasformata in una notte di orrore che ha segnato profondamente la comunità di Corinaldo e l’Italia intera. Il docufilm, dal titolo fortemente evocativo, ripercorre una delle tragedie più drammatiche degli ultimi anni: quella della Lanterna Azzurra, la discoteca in provincia di Ancona dove, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, sei persone persero la vita schiacciate dalla folla. Tra le vittime, cinque giovanissimi che si erano recati lì per assistere all’esibizione del trapper Sfera Ebbasta e una madre di 39 anni che accompagnava la figlia.
Il corto, a cura di Fondazione LHS e del giornalista storyteller Luca Pagliari, sarà presentato stamattina, mercoledì 20 novembre ad Ancona presso l’Auditorium Tamburi della Mole Vanvitelliana nell’ambito della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un’occasione particolarmente significativa per riflettere sui diritti dei più giovani, troppo spesso ignorati in contesti in cui la sicurezza dovrebbe essere una priorità assoluta.
La proiezione, organizzata in collaborazione con il Comune e varie associazioni, sarà seguita da un dibattito con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della prevenzione e del rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi pubblici. «Questa tragedia è una ferita aperta – hanno dichiarato gli organizzatori dell’evento – e il nostro obiettivo è fare in modo che nessuno dimentichi e che si lavori concretamente per il cambiamento».
Il docufilm, attraverso un montaggio emotivamente intenso, mette in luce i dettagli di quella notte fatale, un mix di testimonianze, immagini d’archivio e ricostruzioni che gettano luce sulle gravissime mancanze che hanno portato al disastro. Norme di sicurezza assenti, sovraffollamento e una struttura inadeguata emergono come elementi chiave di una catastrofe che si sarebbe potuta evitare. A innescare il caos, l’uso di spray al peperoncino da parte di alcuni ragazzi all’interno del locale: un gesto sconsiderato che ha scatenato il panico generale, trasformando la discoteca in una trappola mortale.
Cuore pulsante del docufilm sono le testimonianze dirette dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime. Attraverso le loro parole si percepisce non solo il dolore di chi ha vissuto quell’incubo ma anche il senso di rabbia e impotenza per una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Le voci di chi quella notte c’era descrivono il terrore di una folla fuori controllo, schiacciata contro uscite di sicurezza bloccate e barriere strutturali che si sono trasformate in muri insormontabili.
Tra i momenti più toccanti, il ricordo di Benedetta, Asia, Emma, Mattia, Daniele e Eleonora: le sei vittime. Volti e storie che il docufilm riporta alla luce, rendendo omaggio a chi ha perso la vita in una serata che avrebbe dovuto essere di spensieratezza.
Nonostante il dolore che traspare in ogni testimonianza, il docufilm vuole essere anche un messaggio di speranza e di resilienza. La comunità di Corinaldo e le famiglie delle vittime non si sono arrese al silenzio, trasformando il loro lutto in un motore per il cambiamento. La proiezione ad Ancona sarà un momento di unione e di riflessione collettiva, per ricordare e per agire.