ANCONA- L’equilibrio su cui vivono le palestre, dopo l’ultimo Dpcm pronunciato dal premier Giuseppe Conte, non è stabile. Il monitoraggio costante, in ottica prevenzione da Coronavirus, potrebbe rappresentare un duro test per le strutture che sentono costantemente su di esse il peso di un’eventuale chiusura. Claudia Catena, della palestra Athlon di Falconara, ha voluto ampliare il suo punto di vista già espresso in precedenza. Un pensiero che rispecchia quello della maggior parte delle persone che lavorano in una palestra:
«Giusto prevenire e adottare tutte le misure necessarie. Da giugno ad oggi non è cambiato nulla per noi. Quello che non va bene è il clima di terrore che sicuramente non incentiva le persone a venire in palestra. L’attività fisica è utile per il proprio benessere e per la propria salute, molti vengono proprio per questo e non solo per trascorrere il fitness in compagnia». Quanto alle misure i dubbi sono pochi, perchè le preoccupazioni arrivano da altre parti:
«Noi possiamo adottare tutte le misure necessarie e anche di più, ma se dall’alto c’è questo clima di negatività, è durissima. Cerchiamo di essere il più positivi possibile, ma questa settimana è chiaramente una settimana di standby anche se da cliente mi sarei sentita sicura più che in altre settimane. Perchè? Perchè il rispetto dei protocolli è prima di tutto una nostra prerogativa».
Sulla procedura da seguire: «Noi e i clienti la conosciamo a memoria, e il fatto che ripongano fiducia in noi ci riempie d’orgoglio. Per chi adesso sta iniziando c’è preoccupazione, ed è normale con quello che si sente. Noi garantiremo la sicurezza di tutti ma per farlo c’è bisogno di collaborazione».