ANCONA – Droga, segnalati due giovani a cui sono stati sequestrati 84 grammi di hashish. Giro di vite della polizia dal centro alla periferia per combattere il commercio e l’uso di stupefacenti. Il questore di Ancona, Cesare Capocasa: «Oggi i giovani consumano sempre prima e sempre di più. Esserci sempre vuol dire garantire la legalità, ricordando alle nuove generazioni, presente e futuro del paese, che non devono voltarsi dall’altra parte, che le conquiste sulla legalità non sono per sempre ma vanno confermate ogni giorno».
Nei giorni scorsi, sono stati segnalati anche altri tre ragazzi che avevano con sé circa 2,15 grammi di fumo. Il consumo di droga, prevalentemente di cannabinoidi, tra adolescenti e giovanissimi è, a livello nazionale, in aumento, complice i costi delle droghe sempre più bassi e la nuova forma di approvvigionamento delle stesse sui siti web. Che sicuramente favoriscono l’avvicinamento dei giovani alle sostanze stupefacenti. Tuttavia, nell’ambito dell’attività locale di prevenzione e contrasto all’uso nonché allo spaccio di sostanze stupefacenti, il costante impegno da parte della polizia di Stato ha consentito di registrare, in questi ultimi mesi, casi isolati di assunzione e spaccio di droghe leggere.
Secondo indiscrezioni investigative, il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga, ad Ancona, non sarebbe legato a luoghi precisi. Nel senso che non ci sarebbero zone specifiche di questo territorio definibili come piazze dello spaccio. Ma un ruolo importante, in questo contesto, ha giocato il progetto “Educhiamo insieme alla Legalità” portato avanti dai poliziotti di prossimità di concerto all’unità cinofila all’interno ed all’esterno degli Istituti scolastici, dove gli studenti sono stati sensibilizzati ed informati, con incontri dedicati, a cadenza settimanale, sulla normativa e sulle conseguenze a livello di salute che le droghe producono.
Per quanto attiene alle dinamiche relative alla compravendita di sostanze stupefacenti, negli ultimi anni l’indirizzo scelto per le transazioni illegali di droghe, sia dalla fascia dei cosiddetti maggiorenni che da quella dei minorenni riguarda principalmente l’utilizzo dei canali social. Nello specifico, le indagini hanno dimostrato come gli attori che gravitano attorno al mondo degli stupefacenti, oltre a limitare al massimo le comunicazioni telefoniche, fanno un uso quasi esclusivo delle applicazioni telematiche, nella convinzione di elevare ai massimi standard il livello di riservatezza e quindi della sicurezza dell’utilizzatore. Rimangono sporadici gli incontri ˊvis à visˊ tra venditore e acquirente, dove le parti scelgono un luogo concordato e per la consegna del denaro a terze persone, anche mediante ricariche su tessere ricaricabili con intestazione fittizia e via dicendo.
Le consegne avvengono in genere ad opera di soggetti incensurati e terzi alla compravendita ai quali vengono pagate piccole commissioni, garantendo così una continua rotazione tra i tantissimi soggetti disposti ad effettuare la consegna. La circostanza che i minorenni siano molto più avvezzi e indiscussi conoscitori dei social, sin da giovanissimi, di fatto ha permesso loro di impadronirsi con facilità di pratiche utili ad inserirsi nella tipologia di tale business. Si assiste tendenzialmente ad una polverizzazione del fenomeno dello spaccio di stupefacenti, ove ogni singolo giovanissimo riesce con efficacia ad affacciarsi al mondo dello spaccio ed intraprendere quell’attività, seppur con quantitativi ed introiti rapportati al bacino di utenza minorile.