ANCONA – Era stato sorpreso con della droga addosso: per il 15enne fermato l’altro giorno, il questore dorico, Cesare Capocasa, emette l’avviso orale previsto dal decreto legge Caivano. È la prima volta nelle Marche e in Italia. Il giovane, già gravato da precedenti di polizia, era stato sorpreso dagli agenti delle Volanti con addosso dello stupefacente.
L’adolescente, secondo indiscrezioni, sarebbe già noto alle forze dell’ordine per delitti contro quella che, in gergo tecnico, si definisce «la personalità dello Stato e la fede pubblica». Di qui, per arginare quella tendenza crescente di «comportamenti antigiuridici», vista la sequenza delinquenziale di fatti commessi alla sua età, si è deciso per il decreto Caivano.
Gli agenti della questura di via Gervasoni hanno quindi bussato alla porta di casa del giovane, notificando la misura di prevenzione ai genitori. Il decreto legge, fortemente voluto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al fine di tentare di dare una risposta ai tragici fatti accaduti a Caivano, era stato firmato due giorni fa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
A distanza di neanche 24 ore, la prima applicazione ad Ancona. Ma di cosa si tratta? A spiegarlo, è proprio Capocasa, il numero uno della polizia anconetana: «Era l’unica misura applicabile in riferimento alla tipologia di reati commessi, nella fattispecie, dal minore».
Insomma, fino a due giorni fa, in presenza di simili episodi, la polizia poteva soltanto limitarsi a parlare (a livello pressoché informale) con i genitori dei minorenni interessati dalle varie vicende di delinquenza, senza però avere a disposizione alcun provvedimento incisivo.
«La misura di prevenzione dell’avviso orale prevista dal decreto Caivano è un invito a cambiare condotta per evitare di incorrere in misure più afflittive. La novità è che la notifica si fa alla presenza di almeno un genitore esercente la responsabilità genitoriale», precisa Capocasa.
«Così – continua lui – si può tentare di fare un lavoro corale per arginare una potenziale escalation di condotte criminali». Un argine che la polizia, qualche mese fa, ha già messo alle baby gang che terrorizzavano il centro di Ancona, ma che il questore non ama vengano definite in questo modo. Io parlerei piuttosto di «baby aggregazioni disagiate, smarrite e disorientate. Tutto ruota attorno alla prevenzione di ulteriori condotte delinquenziali. Grazie a questo positivo strumento – fa Capocasa, riferendosi al decreto Caivano – si richiama l’attenzione degli esercenti la responsabilità genitoriale e il genitore viene coinvolto nel processo educativo».
Il provvedimento di avviso orale, infatti, va a norma di legge notificato ad almeno uno dei genitori (esercenti la responsabilità genitoriale).
E ancora: «Si tratta di eliminare sacche potenzialmente pericolose, usate dalla criminalità organizzata e da quella – per così dire – comune». Il decreto incide «sulla fascia d’età tra i 14 e i 18 anni, talvolta strumentalizzata dalla criminalità organizzata. Sono misure importanti che vanno ad attenzionare quel tipo di realtà e di sacche di disagio e ad Ancona ci siamo fatti trovare pronti».
Capocasa, da sempre sensibile alle fasce d’età più giovani, dice però di non essere riuscito ad incontrare il 15enne, ma «l’obiettivo è rendere quel ragazzo consapevole di ciò che ha fatto così da evitare l’escalation criminale sempre più grave, che potrebbe portarlo a conseguenze penali».