ANCONA – A maggio la polizia lo aveva fermato sotto casa, mentre era in auto, in via Miglioli, trovandolo con un borsello pieno di cocaina. Ne aveva mezzo etto. La perquisizione fatta poi nell’abitazione aveva fatto emergere altra polvere bianca, nascosta sotto ad un armadio. In tutto 2 etti e 70 grammi di sostanza stupefacente che se immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre 100mila euro. Per lo spacciatore, un albanese di 29 anni, barista saltuario, domiciliato a Civitanova, è arrivato il conto con la giustizia. Giovedì la gup Francesca De Palma lo ha condannato in abbreviato a 5 anni e 2 mesi di reclusione. La difesa, rappresentata dall’avvocato Emanuele Senesi, ha ottenuto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Era stata la squadra mobile ha trovare lo spacciatore e ad arrestarlo il 19 maggio scorso. Un mese prima la polizia aveva arrestato due assuntori di droga che avrebbero fatto il nome dell’albanese come loro fornitore. Così il 29enne, che aveva una seconda casa a Civitanova, dove viveva con la fidanzata rumena, è stato seguito e tenuto sotto controllo fino al fermo fatto poi in via Miglioli. Lì aveva allestito un appartamento a laboratorio dove confezionare le dosi. A Civitanova, dentro un divano, la polizia ha trovato 6.100 euro ritenuti i proventi di uno spaccio precedente.
Droga nella seconda casa e soldi nascosti nel divano: maxi condanna per uno spacciatore
Ha preso 5 anni e 2 mesi un albanese di 29 anni trovato con 270 grammi di cocaina. A Brecce Bianche aveva allestito un laboratorio per confezionare le dosi