ANCONA – Il 29 ottobre era stato arrestato dalla polizia, trovato con un pacco di dieci litri della droga dello stupro, che si era fatto recapitare con un ordine fatto online. Adesso la Procura ha chiesto il giudizio immediato per processare subito il commerciante anconetano, 46 anni, senza passare per l’udienza preliminare. Ad avvalorare la richiesta è stata l’evidenza della prova sostenuta dall’accusa, rappresentata dal pm Daniele Paci. La data del processo è stata fissata per il 21 marzo. La difesa, gli avvocati Monica Clementi dello studio Magistrelli, e Ennio Tomassoni, stanno valutando il patteggiamento.
Il 46enne, titolare di una attività conosciuta, era stato sorpreso dai poliziotti della squadra mobile, dopo aver ritirato un pacco, da lui ordinato, contenente dieci litri di Gamma-butirrolattone (Gbl), diviso in 10 flaconi da un litro ciascuno, pari a 12 mila dosi (1.200 dosi ogni litro) che, sul mercato, avrebbero fruttato 36mila euro (circa 3 euro a dose).
Dopo l’arresto e la convalida fatta alla casa circondariale di Montacuto la difesa era ricorsa al tribunale del Riesame che aveva accolto la richiesta degli avvocati per la revoca del carcere. L’imputato attualmente è ai domiciliari.
Per i difensori è tutto da dimostrare lo spaccio e l’ordine è stato fatto in maniera trasparente, tramite un sito internet croato, pagato 600 euro con la carta di credito personale a lui intestata. La sostanza sarebbe stata per uso personale. Il pacco era arrivato in aereo a Roma. Mirati servizi di pedinamento e appostamento eseguiti dagli agenti, avevano permesso di fermare l’uomo subito dopo il ritiro della droga.
Oltre allo stupefacente, le successive perquisizioni domiciliari avevano permesso di sequestrare numerose siringhe da insulina prive di ago, utili per il dosaggio del Gbl, nonché sette bustine di polvere cristallizzata (mefedrone).