Ancona-Osimo

Dall’eco avvocato alle aziende ecosostenibili: i lavori del futuro sono green

Abbiamo intervistato l'avvocato Roberto Tiberi, che si occupa di diritto ambientale, e Diego Mingarelli, presidente della Diasen, azienda che ha fatto dell'attenzione all'ambiente il suo cavallo di battaglia

ANCONA – Dall’eco avvocato al progettista specializzato nell’utilizzo di materiali sostenibili nelle costruzioni; dall’esperto di marketing green all’esperto di verde urbano e di salubrità indoor. Sono solo alcuni dei “lavori green” che stanno prendendo campo, adattandosi a quelle che sono le esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità e all’ambiente. Nuove professioni o una trasformazione di quelle già esistenti in grado di offrire sbocchi occupazionali alle nuove generazioni.
Nel territorio marchigiano ci sono professionisti che, già diversi anni fa, hanno orientato la loro carriera al “green”. Abbiamo intervistato due figure di spicco in questo campo: l’avvocato Roberto Tiberi del Foro di Ancona e Diego Mingarelli presidente della Diasen.

L’avvocato Roberto Tiberi si occupa di diritto ambientale. Consulente della “Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati” (la cosiddetta Commissione Ecomafie) nonché già componente della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS istituita presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato delle monografie e scritto numerosi articoli sulla normativa ambientale. Docente e relatore di convegni sul diritto ambientale, l’avv. Tiberi si occupa anche di formazione per Comuni e Arpa. Il legale ci spiega chi è l’eco avvocato e quali sono le tematiche di sua competenza.

Avvocato Roberto Tiberi

Avvocato Tiberi, il diritto ambientale è una materia nuova? «Il diritto ambientale non è una materia nuova, io me ne occupo dal ’92 quando iniziarono i primi grandi processi ambientali. Nessuno può dirsi esperto di diritto ambientale perché è una materia molto complessa, in continua evoluzione. È multidisciplinare in quanto interessa il diritto amministrativo, penale e civile. Inoltre, sono necessarie competenze tecniche correlate alle questioni giuridiche».

Chi è l’eco avvocato?
«L’eco avvocato è una figura molto importante in grado di offrire consulenza ambientale sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione. Molto spesso i soggetti incontrano difficoltà nell’applicazione della normativa ambientale che, come dicevo, è complessa e in continua evoluzione. La consulenza ambientale può evitare sanzioni amministrative e procedimenti giudiziari causati dalla non applicazione delle norme».

Di che cosa si è occupato in questi anni? Quali temi ha trattato nelle sue pubblicazioni?
«Mi sono occupato dell’annoso problema dell’inquinamento elettromagnetico, delle garanzie difensive durante le attività di prelievo, campionamento e analisi delle acque, della bonifica dei siti inquinati, del diritto alle informazioni ambientali, del reato di omessa bonifica. Mi sono occupato anche delle problematiche relative all’amianto, all’inquinamento acustico e atmosferico. E ancora, la normativa sui rifiuti, la più vasta: dalle discariche ai centri di trattamento e di stoccaggio ecc… Ritengo che la specializzazione in diritto ambientale possa rappresentare uno sbocco professionale per i giovani».

Diego Mingarelli è il presidente della Diasen, azienda di Sassoferrato leader nel settore della chimica per l’edilizia ecologica. Da sempre, le parole chiave sono sostenibilità e attenzione all’ambiente. Il presidente Mingarelli ci spiega perché la Diasen ha scelto di investire sull’ecologia.

«Mio padre aveva un’azienda di solventi e decise di sviluppare prodotti attenti all’ecologia. Quando è nata la Diasen abbiamo messo a sistema tutta questa anima “green”. Abbiamo scelto di investire su una materia prima naturale: il sughero, che rappresenta il cuore dell’identità aziendale. Tutti i nostri prodotti sono realizzati con materie prime naturali e coniugano innovazione e qualità, basso impatto ambientale e alto contenuto tecnologico».

Oggi in azienda c’è bisogno di nuove figure professionali green?
«Le figure tecniche di tipo tradizionale devono avere competenze nuove. I tecnici che si occupano di ricerca e sviluppo devono conoscere il ciclo vita dei prodotti, avere una visione ampia e trasversale di quelle che sono le materie prime. Devono inoltre contaminarsi con settori differenti. In questo è centrale il ruolo delle università e degli enti di ricerca».

Quindi il green può offrire sbocchi professionali alle future generazioni?
«C’è molta attenzione da parte del mercato per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro con competenze legate ai temi della sostenibilità ambientale».

Il futuro della Diasen è ancora più green?
«Stiamo studiando nuovi prodotti e nuove tecnologie basati sull’economia circolare e sulla ricerca di nuove materie prime per prodotti unici. Poniamo la massima attenzione al comfort ambientale e abitativo, all’ecologia e alla sostenibilità. Si può essere green ed essere competitivi».