ANCONA – Comunicazione, formazione e informazione, e-commerce, sistema fieristico, promozione integrata e finanza agevolata. Sono questi i 6 pilastri contenuti nel “Patto per l’Export” per il rilancio del Made in Italy nel mondo, illustrati questa mattina, lunedì 15 giugno, dal sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Manlio di Stefano nel corso del webinar promosso dalla Camera di Commercio delle Marche alla presenza del presidente Gino Sabatini.
Un tema più che mai attuale, specie per una regione come le Marche, costituita da tante piccole realtà imprenditoriali che fanno fatica a guardare all’estero. E per le quali sarebbe però fondamentale puntare sull’internazionalizzazione per garantire la sopravvivenza di realtà minacciate oltre che dalla crisi e dal sisma, anche dalla perdita in termini di fatturato dovuta al lockdown imposto per limitare la diffusione della pandemia di coronavirus. «Le imprese marchigiane scontano un gap di internazionalizzazione che deve essere colmato» ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, sottolineando che le aziende hanno sempre guardato ad un unico mercato.
Insomma per Sabatini è sempre di più il momento di «allargare l’orizzonte» anche alla luce delle «misure di protezione introdotte dagli Stati Uniti e alla ripresa del mercato cinese dopo la pandemia». Ma sono tanti i punti interrogativi che si aprono davanti ad una azienda che voglia intraprendere la strada dell’export: «molte Pmi hanno difficoltà a creare forme stabili di internazionalizzazione» ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, rimarcando l’impegno verso la digitalizzazione, un percorso «obbligato».
«Occorre usare la rete in modo strategico, consapevoli che si tratta dell’unica finestra nel mondo» ha detto Sabatini, evidenziando che «il sistema economico delle Marche solo ora coglie appieno il potenziale di Internet, in seguito all’impatto del covid 19». «Le imprese delle Marche oggi sono obbligate all’export – prosegue – , stiamo accelerando affinché il percorso digitale coinvolga molte più aziende, specie le più piccole». Un percorso che la Camera di Commercio sta «sostenendo con uno sforzo economico senza precedenti».
Il sottosegretario Di Stefano nel suo intervento ha posto l’accento sull’importanza della formazione e dell’informazione continua, evidenziando che solo un 5% dei fondi messi a disposizione viene utilizzato dalle aziende, a dimostrazione che «c’è qualcosa che non va nella circolazione delle informazioni».
Ha poi ricordato il capillare lavoro di ascolto compiuto verso le imprese, le associazioni di categoria, con l’istituzione di 12 tavoli di lavoro settoriali (fra il 14-2 aprile) ai quali hanno preso parte 147 associazioni di categoria, banche e mondo imprenditoriale, incluse le start-up innovative, con 250 partecipanti. Una campagna nel corso della quale sono state messe a punto le strategie per il rilancio del Made in Italy nel mondo.
Esaminando uno ad uno i pilastri definiti nel “Patto per l’Export”, Di Stefano ha annunciato l’avvio di una campagna di comunicazione straordinaria a sostegno del Brand Italia in 26 Paesi, inoltre nell’ambito della formazione e della informazione ha spiegato che a sostegno del percorso di internazionalizzazione le Pmi potranno disporre di un Temporay Export Manager e del Digital Export Manager, figure che accompagneranno l’impresa da 6 a 18 mesi, per elaborare un progetto di export. Verrà inoltre lanciato un Portale unico di accesso ai servizi per l’export «dove aggregheremo tutti gli strumenti a disposizione», ha spiegato, mentre parallelamente sarà attivata una rete diplomatico – consolare a sostengo delle Pmi.
Fondamentale l’e-commerce. Di Stefano ha evidenziato che durante la pandemia «un quarto delle transazioni mondiali sono avvenute tramite e-commerce»: il sottosegretario ha ricordato gli accordi con i maggiori marketplace mondiali e ha annunciato l’intenzione di arrivare a stringere ulteriori 25 accordi entro il 2021.
Per quanto riguarda il sistema fieristico che ha definito «molto importante per alcuni settori» ha annunciato «mini fiere di settore» per l’autunno e ristori per le mancate partecipazioni grazie ad un fondo di 22milioni di euro messo a disposizione delle aziende che ne hanno fatto richiesta. Inoltre ha spiegato che le imprese potranno contare anche su sostegni per le fiere internazionali, su una piattaforma B2B, che estenderà le fiere fisiche mantenendo i contatti acquisiti nel corso dell’anno, tramite uno strumento digitale che sarà messo a disposizione delle filiere industriali come ad esempio del calzaturiero, così che le imprese possano attrarre nuovi buyers e vip.
Sul fronte della promozione integrata, è previsto il raddoppio degli investimenti con focus su nuove filiere come ad esempio la meccatronica che sarà presentata raccontando l’Italia che produce. A sostegno delle imprese ci saranno contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato con risorse stanziate pari a 1,3 miliardi di euro. ,
Fra le iniziative per ripartire: 6 esperti in agricoltura distaccati nelle ambasciate dei paesi dove ci sono blocchi dovuti a concorrenza sleale e un e-book che farà da guida. «Credo fortemente nelle Camere di commercio, l’organismo più titolato a parlare con la filiera, per storia natura e statuto, ma va fatta una campagna di informazione di massa», ha concluso il sottosegretario.