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Black Friday, Polacco di Confcommercio: «Per la moda in crisi è un’opportunità da valorizzare con professionalità»

La speranza dei commercianti è che il Black Friday possa far decollare le vendite. «Anche se l'anticipazione degli sconti non fa bene alla moda che versa in uno stato di crisi»

Il Black Friday, che scatta il 29 novembre, è alle porte e, come di consueto, sono molti quelli che approfitteranno dell’appuntamento per anticipare gli acquisti di Natale. Eppure quest’anno l’evento promozionale sembra che non potrà essere in grado di ‘smuovere’ più di tanto i consumi delle famiglie a causa della riduzione del potere di acquisto che fa calare la domanda. «Con l’arrivo del freddo – spiega Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche -, i consumatori stanno iniziando ad affluire nei negozi per i primi acquisti, ma l’anticipazione degli sconti non fa bene alla moda che versa in uno stato di crisi».

In un contesto nazionale che vede moda e calzature in una condizione di fragilità secondo Polacco «anticipare gli sconti nel periodo in cui la moda ha il suo picco di vendite, cioè prima di Natale, è un’opportunità da valorizzare con professionalità, viste le difficoltà in cui versa il settore. Per questo sarebbe opportuno pensare di modificare l’organizzazione di questo appuntamento optando per mettere in sconto solo alcuni capi e non tutto il campionario invernale. In questo modo si possono spingere i clienti ad entrare nei negozi per gli acquisti».

Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche

A mettere in crisi il sistema produttivo e di vendita, prosegue, «è il calo della domanda interna, ma anche il protrarsi della guerra in Ucraina che ha fatto venire meno il mercato russo, che era un riferimento per la moda Made in Marche. Speravamo in una rapida soluzione del conflitto e invece sembra che la situazione stia peggiorando. Con la riapertura del mercato russo avremmo un miglioramento della situazione».

L’auspicio dei commercianti è quello di far decollare le vendite. Ubaldo Traini di Tutti i Tipi dice: «Speriamo di lavorare anche su prezzi più bassi, anche se è come metterci le mani nel portafoglio. Nel comparto moda ci sono diverse problematiche: le famiglie arrivano sì e no al 20 del mese e i clienti cercano sempre e solo i capi in sconto».

Il commerciante evidenzia anche il cambiamento di abitudine tra i consumatori. «La gente non ha più un grande interesse per l’abbigliamento – dice – adesso le priorità sono altre, pensano di più alla tecnologia, all’estetica. Per questo cerchiamo di avere prodotti nuovi e a prezzi giusti per spingere all’acquisto».

Insomma, con meno potere d’acquisto e «consumatori più attenti al prezzo e meno interessati all’abbigliamento, oggi è tutto più complicato». Tra i capi più venduti Traini cita gli stivali per quanto concerne le calzature, mentre per l’abbigliamento con l’arrivo del primo freddo sta partendo la vendita dei maglioni e dei capi più pesanti. «Il must della stagione – conclude – è cappotto e stivali».