ANCONA – Costo del lavoro più basso, difesa del Made in Italy, formazione e internazionalizzazione. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro tra il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini e il ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio. L’occasione si è presentata ieri, domenica 10 febbraio, al Micam di Milano, uno dei più importanti appuntamenti per il settore calzaturiero. Nel corso di un ristretto meeting con i vertici di Assocalzaturifici sono stati affrontati i nodi del comparto, un fiore all’occhiello del Made in Marche che però negli ultimi anni sta pagando pesantemente lo scotto della crisi economica.
Il numero delle imprese si è ridotto passando dalle 4360 del 2013 alle 3858 del 2018 (dato al 31 dicembre 2018), tanto da spingere il Governo a dichiarare lo status di area di crisi complessa riconosciuto dal Mise, Ministero per lo Sviluppo Economico. Cuore di questo business è soprattutto la provincia di Fermo che traina il mercato con 2496 aziende, seguita da quella di Macerata con 1099 imprese.
«Con il ministro abbiamo parlato di politiche a tutele del Made in Italy, della contraffazione, dell’internazionalizzazione e di riduzione del cuneo fiscale. E di formazione per un settore importante, innanzitutto per le Marche, e ad alta incidenza di manodopera specializzata», ha dichiarato il presidente dell’ente camerale che non si è fatto sfuggire l’occasione per sollecitare Di Maio sulle questioni più urgenti per il settore. Un ministro che si è dimostrato molto disponibile e attento alla questioni del comparto, oltre che vicino al sistema camerale delle Marche e a conoscenza del «progetto di aggregazione realizzato», ha evidenziato Sabatini.
«Vi verrò a trovare presto: tenete duro» ha assicurato Di Maio rispondendo favorevolmente all’invito rivoltogli dal presidente della Camera di commercio delle Marche.
Nel colloquio con Sabatini e la presidente nazionale di Assocalzaturifici Annarita Pilotti, il ministro ha espresso l’intenzione di mettere mano al discorso dell’internazionalizzazione e dell’alta formazione. I pensionamenti e lo scarso turnover sono uno dei problemi principali del settore, insieme alla pressione fiscale.
«Sono numerose le azioni che Di Maio ci ha proposto – ha detto Sabatini – sono fiducioso e spero che possano essere messe in campo rapidamente», anche perché, come ha spiegato il presidente camerale «occorre dare una risposta forte agli imprenditori».
Intanto il Micam sta procedendo bene per le imprese marchigiane, sono oltre 200 quelle presenti: «gli stand sono pieni e ci sono molti buyer importanti – ha detto il presidente – speriamo che le aziende possano trovare delle commesse e che il comparto possa ottenerne dinamicità».
Tra le prossime sfide che attendono il settore, la necessità di creare una «rete di micro imprese del comparto» spiega Sabatini. «Dobbiamo trovare un sistema affinché si uniscano tra loro, mantenendo le loro autonomie societarie. Unite da progetti perché altrimenti non potranno mai aggredire i mercati stranieri». Il presidente camerale ha poi sottolineato l’opportunità di seguire con la Regione dei percorsi di alta professionalità anche per le orlatrici. «Servono giovani il più possibile specializzati – ha detto – perché la competitività si basa molto sulla qualità del prodotto».
La linea delle nuova Camera di Commercio, precisa il presidente, è quella di fornire un «forte sostegno economico al mondo imprenditoriale» in collaborazione con la Regione e con Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). La prossima settimana Camera di Commercio e Regione si incontreranno per siglare un protocollo per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese, mentre entro fine mese arriverà anche un protocollo con l’Agenzia Ice volto a trovare per aziende marchigiane mercati di riferimento.
Una risposta per l‘export calzaturiero marchigiano che è in una situazione di sofferenza e registra un calo: se nel 2012 le esportazioni di calzature marchigiane rappresentava il 19,8% di quelle italiane, nel 2017 sono scese al 15,1%.