«Attenzione e ascolto dei territori, facendo sintesi delle aspettative per rafforzare la rappresentanza». È la speranza espressa dal presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali, a seguito della elezione del nuovo presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini. Tra le aspettative espresse da Cardinali ci sono anche «il rilancio della politica industriale a tutti i livelli istituzionali, con l’industria che è motore dell’economia e garanzia di coesione sociale, soprattutto in un quadro geopolitico molto complesso».
E proprio il quadro geopolitico internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente è una delle sfide che dovrà affrontare il neo eletto Orsini, insieme alla transizione 5.0 e alla green economy, sfide che impattano anche a livello locale sulle imprese del territorio.
«Le sfide delle transizioni digitale e della sostenibilità sono tra le priorità e opportunità da cogliere – osserva il presidente di Confindustria Marche -, consapevoli dei costi da sostenere e delle necessarie politiche di accompagnamento per rilanciare gli investimenti che oggi sono fortemente limitati dalle condizioni di contesto, come incertezza e costo del denaro. Sicuramente lo strumento di industria 5.0 è molto atteso da tutti gli imprenditori».
Tra i temi prioritari elencati dal neo eletto presidente nazionale ci sono gli investimenti da sostenere, il capitale umano, le nuove tecnologia e la politica industriale europea da rilanciare. L’altro tema caro alle imprese è quello dell’energia che impatta sulla competitività, la necessità delineata è quella di raggiungere l’indipendenza energetica del Paese, la cui strada, secondo Orsini, non passa solo per le rinnovabili, ma attraverso un mix energetico.
Orsini ha sottolineato la necessità di ridurre il cuneo fiscale, un aspetto rimarcato anche dal presidente di Confindustria Marche Cardinali che evidenzia l’importanza di questa azione «per dare maggiore potere d’acquisto alle famiglie e stimolare i consumi».