Ancona-Osimo

Economia, Cardinali di Confindustria Marche: «In uno scenario di incertezza le nostre imprese reagiscono e investono»

A tracciare il quadro della situazione economica nelle Marche, alla luce dell'anno che si è appena concluso, è il presidente di Confindustria Marche

Roberto Cardinali, presidente Confindustria Marche

Il 2024 «è stato un altro anno difficile, caratterizzato da una flessione dell’export, da una domanda debole e da un contesto di incertezza degli scenari geopolitici». A tracciare il quadro della situazione nelle Marche alla luce dell’anno che si è appena concluso è il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali. «Ci sono comparti che faticano più di altri – dice il presidente degli industriali marchigiani -, la battuta d’arresto di quest’anno è più evidente nei settori dei beni di consumo, particolarmente sensibili all’andamento della domanda interna».

Alcuni settori, spiega Cardinali, «continuano a restituire numeri positivi, come alimentare e cantieristica navale. In uno scenario di incertezza, le nostre imprese reagiscono, continuano ad investire su internazionalizzazione e innovazione di prodotto e vanno sostenute. La manifattura rimane un’eccellenza riconosciuta nel mondo e un pilastro dell’economia regionale».

Elettrodomestici e moda stanno attraversando una fase di crisi: sarà un 2025 caldo?
«Parliamo di due tra i principali settori che attraversano una profonda fase di trasformazione e vivranno un altro anno impegnativo. A giorni presenteremo uno studio sulle attese prospettiche degli imprenditori marchigiani nel primo semestre del nuovo anno che delinea scenari interessanti. È fondamentale creare le condizioni per fare impresa e restare competitivi. Non vanno disperse le competenze ed è prioritario salvaguardare i lavoratori».

Sul fronte occupazionale le aziende continuano a non vedere soddisfatti i propri bisogni, come se ne esce?
«Questa è una delle sfide principali, una partita non solo economica, ma anche culturale, che parte dai più giovani. Si deve rilanciare l’interesse verso la formazione tecnica, che è importante e può prospettare opportunità lavorative serie e gratificanti. Parallelamente, è necessario rendere più attrattive le piccole e medie imprese e comunicarne meglio il valore, visto che costituiscono l’ossatura del tessuto imprenditoriale marchigiano. Serve puntare sul talento dei giovani, riuscire a trattenerli nelle Marche e renderli protagonisti della transizione generazionale».

Rifiuti industriali, cosa chiedono esattamente le aziende?
«Abbiamo elaborato insieme alle altre categorie delle proposte alla Regione Marche, finalizzate all’approvazione di un nuovo Piano regionale dei rifiuti efficiente, attento alle necessità delle imprese e dei cittadini. L’obiettivo è garantire la fattibilità tecnica ed economica del piano e di raggiungere l’autosufficienza regionale nella gestione dei rifiuti urbani e speciali. Va fatto il possibile per evitare una movimentazione fuori regione dei rifiuti industriali, costosa in termini sia ambientali che economici. Sicuramente importante la realizzazione di un termovalorizzatore proporzionato alle esigenze del territorio».