ANCONA – Primi nove mesi dell’anno in positivo per l’export delle Marche. A dirlo i dati Istat elaborati dal Centro Studi di Confindustria Marche nel periodo gennaio-settembre 2019. La crescita tendenziale delle esportazioni regionali è risultata più consistente di quella media nazionale (+2,5%) ma inferiore a quella media delle regioni centrali (+15,2%) trainata dai risultati di Lazio e Toscana.
La performance della regione è ancora fortemente influenzata dalla sensibile crescita delle esportazioni del comparto della nautica, passate dai 54 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018 ai 410 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019.
Al netto della variazione del settore nautico il valore delle esportazioni delle Marche risulterebbe in leggera contrazione (-0,3%). Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è cresciuto passando dal 2,5% al 2,6% rispetto ai primi nove mesi del 2018. In crescita sono risultate sia le vendite verso i Paesi Ue (+4,7%) sia quelle verso i Paesi extra Ue (+2,6%).
Per quanto riguarda gli altri settori di specializzazione dell’export regionale, risultano in crescita macchinari ed apparecchi (+5,2%), articoli farmaceutici (+16%), prodotti alimentari e bevande (+6,1%), articoli in gomma e materie plastiche (+1,5%), legno e prodotti in legno (+7,2%).
In flessione sono risultate le vendite all’estero di articoli in pelle e calzature (-7,9%), metalli di base e prodotti in metallo (-0,4%), apparecchi elettrici (-8%), mobili (-6,3%), articoli di abbigliamento (-13,9%), carta e prodotti in carta (-1%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-3,7%), prodotti chimici (-1,4%), prodotti petroliferi raffinati (-32,9%), autoveicoli (-2,7%), prodotti tessili (-5,1%).
A livello provinciale spicca la performance di Pesaro Urbino che ha registrato un incremento delle esportazioni dell’11,7%, influenzato dal brillante risultato della nautica.
In crescita anche l’export della provincia di Ascoli Piceno (+7,5%) e Ancona +1,9%, mentre in leggera flessione Macerata -0,3%. Più sensibile la contrazione registrata dalla provincia di Fermo (-7,4%) influenzata dalla variazione negativa del comparto delle calzature (-9,8%).
Il punto con il presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini
«Il nostro focus principale resta quello di mettere in condizione il sistema della moda, che rappresenta una delle alte specializzazioni dell’economia marchigiana, nelle condizioni di tornare a fare fatturati all’estero: i cali sono intollerabili perché espongono ulteriormente le imprese, gli imprenditori, i lavoratori e le loro famiglie», spiega il presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, commentando i dati dell’export nei primi 9 mesi dell’anno diffusi dall’Istat.
E prosegue. «Abbigliamento, pelletteria e calzatura hanno bisogno di un sostegno strutturale, che non può finire con il riconoscimento di area di crisi complessa – ha detto ancora -. Faccio appello ai nostri parlamentari di ogni schieramento politico e al Sottosegretario Morani, perché a livello di governo nazionale ed europeo vengano prese misure urgenti. Il Made in Italy dev’essere il primo passo di un progetto di difesa degli interessi dei nostri produttori», conclude Sabatini.